Il perimetro della giustizia. Su Sky e Now la seconda stagione della serie “Il Re”
Un prison drama sfidante, duro e fosco diretto da Giuseppe Gagliardi con Luca Zingaretti e Isabella Ragonese.
Prison Drama. Luca Zingaretti lo ha detto chiaramente in conferenza stampa: “Non si tratta di un film di denuncia sulle carceri italiane. È un prison drama che ci permette di raccontare una realtà ‘costretta’, uno spazio limitato dove i conflitti tra le persone esplodono”. Parliamo della seconda stagione della serie “Il Re”, dopo il riscontro positivo della prima messa in onda nel 2022 con 8 episodi. La serie è una produzione Sky Original, The Apartment, Wildside e Zocotoco, alla regia c’è Giuseppe Gagliardi – tra i suoi lavori la trilogia su Tangentopoli “1992”, “1993” e “1994” (2015-19) e il crime “Non uccidere” (2015) –, protagonista è un ottimo Luca Zingaretti affiancato dalle valide Isabella Ragonese, Anna Bonaiuto e Barbora Bobulova. Entrano a far parte del cast: Thomas Trabacchi, Fabrizio Ferracane, Caterina Shulha e Stefano Dionisi. La serie si compone di 8 nuovi episodi rilasciati su Sky e Now dal 12 aprile.
Il San Michele. Tutto è crollato come un castello di carte nel carcere San Michele. Il direttore Bruno Testori, noto per i suoi metodi poco ortodossi, è stato accusato dalla pm Laura Lombardo di spaccio, così perde l’incarico e finisce dietro le sbarre. Inizia una resa dei conti con i detenuti e al contempo un tentativo di riscatto per riabilitare il proprio nome e riprendersi il ruolo, il potere. Un gioco pericoloso dove entrano in scena anche i servizi segreti…
Pros&Cons. “Le pareti del San Michele – sottolinea il regista Gagliardi – si fanno sempre più strette per Bruno, un luogo che nella serie non è mai solo uno sfondo, ma una vera e propria struttura portante della trama, giacché influenza la vita dei personaggi. E anche lo stile narrativo. La macchina da presa si mette al servizio delle fragilità di Bruno, indaga il groviglio interiore dell’essere umano, prima che del personaggio”. A firmare il copione della serie “Il Re” sono Peppe Fiore, Alessandro Fabbri e Federico Gnesini. Il racconto si muove come sempre su un territorio scosceso, polarizzato tra bene e male, dove a ben vedere il male sembra possedere una forza attrattiva superiore. Bruno Testori è un uomo di giustizia che per ottenere i suoi obiettivi, regolare il piccolo mondo del San Michele, è disposto a tutto, anche a sconfinare nei territori dell’illegalità: se deve agire sporco, lo fa senza esitazione. E questo suo metodo così spregiudicato lo mette all’angolo, dietro le sbarre: lì il suo microcosmo ordinato salta e si ritrova in una giungla di sopraffazione. “Il Re. Stagione 2” conferma le sue tonalità cupe, claustrofobiche, tese a scandagliare paure e fragilità dell’umano. Bruno Testori è in cerca di riabilitazione e per riuscirci deve a sua volta dare scacco a un’altra persona, il magistrato Vittorio Mancuso (Thomas Trabacchi) accusato di omicidio e finito anche lui al San Michele. In ballo, a livello tematico, troviamo “salvezza”, verità e giustizia. Un intreccio fosco e sfidante anche dal punto di vista morale, difficile da dipanare per lo spettatore. Una serie di genere, di grande tensione, puntellata da violenza, con una buona qualità realizzativa e soprattutto interpretativa. Complessa, problematica.