Il bisogno di fantastico. Su Disney+ “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo”, dal ciclo di romanzi di Rick Riordan
Avventura, coraggio e amicizia al centro del racconto
Harry Potter & Co. Abbiamo bisogno di fantastico, di storie che ci aiutino a guardare la realtà e le sue diramazioni sfaccettate. Ce lo dicono con chiarezza i successi letterari, cinematografici e tv del nuovo millennio: a trainare il settore editoria ragazzi (ma non solo) sono titoli come la saga di “Harry Potter” di J.K. Rowling, divenuta un cult sul grande schermo (è in preparazione anche una serie Tv). Ancora, tra gli altri successi cross-mediali: “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien, “Le cronache di Narnia” di C.S. Lewis, “Queste oscure materie” di Philip Pullman, come pure i cult fantastico-distopici “Divergent” di Veronica Roth e “Hunger Games” di Suzanne Collins. Milioni di copie vendute, di biglietti staccati e share elevati nei passaggi Tv, che indicano un dato importante: qualità delle storie, forza evocativa di personaggi e linee di racconto, grandi temi in campo, ma soprattutto finestre di fantastico per “evadere” dalla realtà e guardarla da un’altra angolatura. Su questo binario i bestseller firmati da Rick Riordan, il ciclo “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo”. Dal 20 dicembre su Disney+ la serie tratta dal primo libro, “Il ladro di fulmini”.
New York. Percy ha 12 anni e conduce una vita sottotono, preso di mira anche da bulli a scuola. Durante una gita scolastica scopre di avere dei poteri fuori dal comune: è un semidio, nato dall’amore segreto tra sua madre Sally e una divinità dell’Olimpo. Costretto a lasciare la città con l’aiuto del migliore amico Grover, Percy trova rifugio nel Campo Mezzosangue, dove incontra ragazzi speciali come lui. Ben presto sarà chiamato a una missione rischiosa, da cui dipenderà la salvezza della madre Sally…
Pros&Cons. Prima della serie Disney+, due i film al cinema tratti dai primi volumi del ciclo “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo”: “Il ladro di fulmini” (2010) e “Il mare dei mostri” (2013). Dopo un periodo di fermo produttivo, la Disney ha preso in mano il progetto coinvolgendo lo stesso Riordan e Jon Steinberg come creatori di una nuova serie. La prima stagione, 8 episodi, sul tracciato del primo romanzo. La serie possiede indubbio fascino a livello visivo, con un elevato dispiegamento di risorse per rendere al meglio la coabitazione di realtà e fantastico. Tra i temi in evidenza troviamo l’amicizia, la famiglia, il reciproco aiuto in chiave solidale e il bene comune anteposto a quello personale. Funzionano ottimamente i giovani protagonisti Walker Scobell (“The Adam Project”), Leah Sava Jeffries (“Un regalo da Tiffany”) e Aryan Simhadri. A livello narrativo, la serie risulta convincente, capace di amalgamare in maniera coinvolgente reale e fantastico; a ben vedere, però, gli snodi narrativi sembrano frammentari, quasi scollegati, erodendo un po’ la compattezza del racconto. Un prodotto pensato per un pubblico di preadolescenti, anche nell’agevolezza della durata, con episodi da circa 30 minuti. Nell’insieme una buona proposta che si gioca tra avventura, contenuti e desiderio di evasione, con riverberi persino educativi non solo per i temi affrontati ma anche per la chiave divulgativa dei miti dell’antica Grecia. Serie consigliabile, semplice, per dibattiti.