Giovani forti e fragili. Su RaiPlay la serie britannica “Normal People” con Paul Mescal e Daisy Edgar-Jones
Dal romanzo di Sally Rooney, il racconto di due giovani tra sogni, sentimenti e paure.
Giovani allo specchio. Classe 1991, l’irlandese Sally Rooney con tre romanzi all’attivo è diventata una delle scrittrici britanniche più apprezzate, attenta e abile nell’indagare sentimenti, tormenti e relazioni della sua generazione. Nel 2017 ha pubblicato “Parlarne tra amici”, seguito l’anno successivo da “Persone normali” e nel 2021 “Dove sei, mondo bello” (tutti Einaudi). La Rooney si è imposta tra consensi di critica e passaparola, trovando poi diffuso successo grazie alle trasposizioni Tv dei suoi primi due lavori, in particolare, la miniserie “Normal People”. Prodotta da Element Pictures, Bbc Studios e Hulu, “Normal People” fa il suo debutto in streaming durante il lockdown, nella primavera del 2020 e l’accoglienza si rivela subito ottima, guadagnando candidature ai principali premi della stagione tra Emmy Awards, Golden Globe e Bafta (2021, Paul Mescal miglior attore). Da maggio 2023 è in esclusiva su RaiPlay.
La verde Irlanda. A Carricklea vivono i liceali Marianne (Daisy Edgar-Jones) e Connell (Paul Mescal): lei è cresciuta in una famiglia benestante, che non le risparmia sofferenze, lui proviene da una famiglia umile con un legame solido con la madre. A scuola frequentano le stesse lezioni, ma si evitano in pubblico; fuori parlano, si confidano, si amano, si feriscono. All’università vanno entrambi a Dublino, al Trinity College, dove il loro legame verrà messo alla prova…
Pros&Cons. Una serie che sorprende per intensità e raffinatezza. Parliamo di “Normal People” diretta Lenny Abrahamson e Hettie Macdonald, su copione di Alice Birch e Mark O’Rowe con la collaborazione della stessa Rooney. Strutturata in 12 episodi da circa 20-30 minuti, “Normal People” è un viaggio dall’adolescenza all’età adulta di due irlandesi, due ragazzi di oggi, che abitano i tornanti della giovinezza tra slanci, tormenti e affanni. Sulle prime vediamo Marianne dotata di grande intelletto, ma profondamente sola, senza amici, respinta nell’ambiente scolastico; Connell è invece molto popolare, ma sottotraccia cova lo stesso disagio esistenziale, che riesce a far filtrare solo sulla pagina scritta. Il suo sogno è diventare scrittore. Marianne e Connell si amano, si allontanano, si ritrovano, si riperdono, si cercano di nuovo, si aggrappano l’un l’altra in una sequela di giravolte fino al termine dell’università. Il loro cammino, tra buche e depistaggi, intenerisce e affascina. Non si tratta però solo di un diario sentimentale di due innamorati: la miniserie mette in racconto uno sguardo generazionale delicato e livido, uno scavare nell’animo giovanile tra (in)sicurezze e sogni rivolti al domani. Convince, e molto, la regia di Lenny Abrahamson e Hettie Macdonald – stile accurato, che nei capitoli ambientati in Toscana ricorda quello di Luca Guadagnino di “Chiamami col tuo nome” – capace di dare corpo, vita, alle pagine della Rooney. Un lavoro impreziosito anche dall’interpretazione di Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal: bravissimi! La serie corre veloce, senza filtri, a tratti quasi ruvida, ma mai inelegante, costellata di efficaci silenzi e raccordi di poesia; un racconto valorizzato anche dalle musiche di Stephen Rennicks. Miniserie complessa, problematica, per dibatti. Per adulti.