Coronavirus. Morgante (Tv2000-inBluRadio): “Vogliamo garantire il servizio alla Chiesa e all’Italia”
Aumenta la richiesta di informazioni del pubblico costretto in casa per l'epidemia di coronavirus Covid-19, Tv2000 e inBluRadio restano in prima linea per offrire un servizio responsabile e onesto ai telespettatori e ascoltatori. Dati, notizie, intrattenimento ma anche tutto il bene che si sta facendo in questo periodo nel mondo. "C’è veramente una fame di informazione e noi stiamo cercando con tutto l’impegno possibile, con la professionalità, con le competenze, di somministrare questo pane, cercando di dare un’informazione che sia verificata, accurata, credibile", le parfole di Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000-inBluRadio che il Sir ha voluto incontrare
La forzata permanenza delle persone nelle proprie case per evitare l’avanzare dell’epidemia di coronavirus Covid-19, ha reso indispensabile far trascorrere il tempo, contribuendo quindi in questo modo all’aumentato del flusso di dati su internet e con esso anche alla crescita di accessi ai siti e canali d’informazione. Quasi tutti ormai non possono fare a meno di seguire in diverso modo l’evolversi delle notizie, sicuramente speranzosi che, prima o poi, da uno di questi canali possa arrivare la tanto attesa notizia che si può tornare a girare liberamente. Nel frattempo la macchina dell’informazione è sempre in moto, proprio per permettere a tutti di ascoltare e vedere cosa succede in Italia e nel mondo. Anche Tv2000 e inBluRadio sono in prima linea per raccontare la cronaca e riempire il tempo libero dei propri telespettatori e ascoltatori. Già da prima di entrare negli studi della televisione della Cei si capisce che il livello di attenzione è alto, infatti diverse sono le persone che indossano la mascherina e proprio prima delle scale che permettono l’accesso si può notare una tenda blu dentro la quale si deve transitare per farsi misurare la temperatura. Subito dopo essere entrati dai tornelli, un dispencer automatico di gel igienizzante per le mani è a disposizione di chiunque ne abbia bisogno, soprattutto di chi non circola con i guanti in lattice indossati. “Mi preoccupa molto la salute, la sicurezza di quanti lavorano con me. Sarebbe stata la cosa più facile e semplice spegnere le luci di Tv2000 e inBluRadio, bloccare tutto e, per qualche settimana o comunque fino alla chiusura dell’emergenza, mandare le persone a casa. Ma ci si è impegnati per garantire il servizio alla Chiesa e all’Italia, al Paese, ma anche per garantire una continuità aziendale”. Queste le parole con le quali inizia l’intervista a Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000 – inBluRadio, che è orgoglioso di tutti quelli che lavorano con lui e che, nessuno escluso, non si sono tirati indietro in questo momento, ma non nasconde la sua preoccupazione di poter essere strumento di trasmissione del contagio per la sua famiglia che resta reclusa in casa, e per questo si affida alla preghiera al Signore e alla sua volontà. “Io sono convinto che riusciremo a superare, tutto andrà bene e che ce la faremo”.
Come state vivendo questo periodo di emergenza?
Fin dalla notte del 21 febbraio, quando iniziò a percepirsi la gravità della situazione, è stata messa in piedi un’unità di crisi guidata dall’amministratore delegato Massimo Porfiri. Questa unità di crisi è stata in permanenza riunita e man mano che si acquisiva questa consapevolezza si aumentava il livello di sicurezza. Una situazione complicata ma riusciamo ad andare avanti con impegno e grande preoccupazione. C’è da mettere insieme l’esigenza di garantire il servizio, visto che non ci si è fermati, ma anche di garantire la sicurezza dei lavoratori. È un momento particolare, per certi versi esaltante, dato che abbiamo dovuto in corso d’opera rivedere il palinsesto, incrementare gli spazi di informazione, modificare alcune produzioni ed inventarcene delle nuove. Abbiamo anche del personale a casa con lo smart working, un modello sperimentato già lo scorso anno, e alcune assenze per malattia, non per coronavirus. Una situazione veramente eccezionale, straordinaria.
Quanto è importante in questo momento l’informazione?
Stiamo registrando un crescendo continuo giorno dopo giorno di informazione. I telespettatori vogliono informazioni accurate, serie, verificate, senza creare allarmismo ma vogliono sapere qual è realmente la situazione, quali sono le Regioni più interessate, se c’è un’età che viene maggiormente colpita, la differenza tra uomini e donne, se i bambini sono fuori o meno. C’è veramente una fame di informazione e noi stiamo cercando con tutto l’impegno possibile, con la professionalità, con le competenze, di somministrare questo pane, cercando di dare un’informazione che sia verificata, accurata, credibile.
Secondo lei in Italia è stato fatto tutto quanto nei modi e nei tempi giusti per affrontare questa emergenza sanitaria?
Io non ho elementi per dire se tutto quello che doveva essere fatto è stato e se i tempi sono stati rispettati, posso soltanto dire che stiamo riscontrando una grande maturità da parte degli italiani rispetto a quello che le pubbliche autorità hanno detto. Si è vero che c’è qualcuno che esce, però la stragrande maggioranza della gente si sta comportando in maniera esemplare e sta venendo fuori un orgoglio di appartenenza nazionale che è incoraggiante e che rimarrà.
Cosa vorrebbe dire a chi in questo periodo è preoccupato e cerca conforto anche nell’informazione?
In questo momento stiamo raccontando, nei programmi ma anche al tg, il bene che registriamo in tutta Italia. L’impegno di quelli che sono in trincea, sul fronte. I medici, gli infermieri, tutto l’apparato sanitario, gli uomini della sicurezza, i giornalisti, il mondo dell’informazione. Ma stiamo raccontando anche il bene che c’è nel mondo ecclesiale, i sacerdoti che non vengono meno all’impegno di prossimità rispetto al gregge, le associazioni, il mondo del volontariato. Ognuno sta facendo qualcosa, quindi come diceva il beato don Pino Puglisi, si può fare molto. Noi fin quando le forze ce lo consentiranno, saremo qui a cercare di rendere questo servizio, con una consapevolezza: cioè che quando tutto sarà finito, e troveremo di nuovo il gusto di un abbraccio, di un bacio, di una carezza, capiremo forse che in questo momento, in questa Quaresima-quarantena ci è richiesto un supplemento di amore. Non è retorica, io ci credo molto e vorrei dare un segnale di coraggio e di forza. È un momento di sacrificio, non sappiamo quanto durerà, però come qualcuno ha già detto, non sprechiamo il tempo che ci è dato a disposizione.