Chi ha paura degli alieni? Su Disney+ la miniserie Marvel “Secret Invasion” con Samuel L. Jackson
Un thriller a sfondo spionistico con la partecipazione di Olivia Colman ed Emilia Clarke.
War of the Worlds. Ha lasciato un segno, nei Media studies ma anche nella Storia del XX secolo, l’impresa radiofonica di Orson Welles del 1938. Leggendo alla radio un adattamento del romanzo “La guerra dei mondi”, con riferimento a uno sbarco alieno negli Stati Uniti, Welles generò panico nel pubblico a stelle e strisce che credette letteralmente alle sue parole. La minaccia aliena è da sempre un topos ricorrente nella letteratura e sul grande schermo, con declinazioni che passano dal thriller a drammi familiari. Pensiamo, ad esempio, al cinema di Steven Spielberg: il regista ha più volte raccontato gli alieni dai cult “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977) ed “E.T. l’extra-terrestre” (1982) ai recenti “La guerra dei mondi” (2005) e “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” (2008). Se negli stessi anni la formula del brivido è stata quella scelta da M. Night Shyamalan con “Signs” (2002), a regalare una suggestione poetica sul valore del linguaggio è Denis Villeneuve con il bellissimo “Arrival” (2016). Presente diffusamente nel Marvel Cinematic Universe, la minaccia aliena è protagonista nell’estate del 2023 in “Secret Invasion”, miniserie in 6 episodi dal 21 giugno su Disney+.
Attacco al pianeta. Nick Fury torna a farsi vivo quando scopre che una frangia di alieni Skrull guidati da Gravik medita di conquistare la Terra. Gli Skrull, alieni antropomorfi dalla pelle verde, riescono a prendere le sembianze degli esseri umani e a muoversi indisturbati tra la folla. Talos, alleato di Fury e canale di contatto con gli Skrull, sta cercando di recuperare il rapporto con la giovane G’iah, finita nelle fila degli alieni rivoltosi…
Pros&Cons. La miniserie “Secret Invasion” porta la firma di Ali Selim e Kyle Bradstreet ed è un spin-off dedicato al personaggio di Nick Fury, apparso in molti capitoli Marvel: da “Iron Man” (2008) a “Captain America” (2011), presenza fissa poi degli “Avengers” (2012-19). Qui in “Secret Invasion” la linea del racconto sembra discostarsi dal classico schema narrativo dei supereroi per sposare il genere dello spionaggio. Vediamo infatti che la storia si snoda su uno scacchiere geopolitico che muove pedine dagli Stati Uniti all’Inghilterra fino alla Russia, evocando sfumature narrative classiche da spy-thriller. La minaccia alinea è il filo rosso di una narrazione che spesso abita palazzi del potere e giochi cospiratori. Il ritmo si dimostra serrato, compatto, adeguatamente enigmatico; a dare poi fascino alla storia, oltre alla presenza del personaggio di Nick Fury che ormai Samuel L. Jackson gestisce con disinvoltura e padronanza, sono anche i comprimari eccellenti: dal Premio Oscar Olivia Colman nei panni di una spietata agente MI6, alla mai dimenticata “Regina dei draghi” Emilia Clarke nelle vesti dell’aliena G’iah. Ancora, da ricordare: Don Cheadle, Martin Freeman, Dermot Mulroney e Ben Mendelsohn. A giudicare dalle prime puntate, “Secret Invasion” dimostra fascino e coinvolgimento andando ben oltre il perimetro del racconto Marvel, forte di un dosaggio acuto di matrice spy che conduce la serie su un binario più intrigante. Serie complessa, problematica.