Orientarsi nella transizione eco-sociale

Nella prima settimana di giugno sono stati pubblicati gli ultimi dati dell’Osservatorio europeo Copernicus che evidenziano come il mese di maggio appena terminato è stato globalmente il più caldo mai registrato e che da un anno a questa parte, cioè dal giugno 2023, ogni singolo mese è stato più caldo di quello precedente.

Uno degli ambiti in cui si gioca la transizione energetica è rappresentato dalla elettrificazione della mobilità che in Europa e in Italia pesa per circa un terzo sulle emissioni di gas serra e per questo rappresenta un settore particolarmente rilevante sul quale è necessario agire per contrastare la crisi climatica riducendo le emissioni di CO2 . La strada della decarbonizzazione dei trasporti è già stata intrapresa.

Come promuovere una cittadinanza nel segno dell’ecologia integrale? È stata questa una delle domande guida del 20o seminario nazionale sulla Custodia del creato della Cei che si è svolto il 4 aprile scorso a Roma.

Nel difficile e complesso cammino della transizione ecologica e sociale, la transizione energetica – cioè il passaggio da una società e un’economia fondata sui combustibili fossili a una decarbonizzata in cui l’energia è prodotta prevalentemente da fonti rinnovabili – assume una rilevanza fondamentale e non più rinviabile.

Quanto sta avvenendo in queste settimane con le proteste di una parte del modo agricolo evidenzia gli ostacoli e la forte opposizione che incontrano le politiche di cambiamento necessarie per contrastare la crisi climatica, la perdita di biodiversità e l’inquinamento.

Forse solo papa Francesco aveva creduto nella possibilità che la Cop 28 a Dubai – la “Cop dei petrolieri” – potesse assumere la decisione storica di un accordo esplicito per l’abbandono dei combustibili fossili