Perché in parrocchia il prete ha così tante responsabilità? La risposta
Davanti a questo interrogativo verrebbe spontaneo fare l’elenco delle tante incombenze che quotidianamente mi sono affidate e che a volte tolgono il respiro, ma poi vedo i volti e tocco con mano i vissuti di tante persone che ogni giorno si nutrono della complessità: quali e quante responsabilità sono chiamate a vivere.
Mi ha immediatamente colpito il libro di Thomas Frings dal titolo accattivante Così non posso più fare il parroco. Vi racconto perché (2018, Ancora, 164 pp., euro 18,62): le tante incombenze amministrative, celebrative e rituali; le richieste più diversificate che vanno dalla stesura di certificati alla domanda di ascolto, il bisogno di aiuto e di presenza fino alla necessità di proporre e animare le molte iniziative parrocchiali, occupano ogni spazio della giornata. Sono affascinato dall’invito evangelico a lasciare le 99 pecore per mettermi nella ricerca di quella che si è “allontanata”, ma come disattendere il belato delle 99 che reclamano continuamente presenza? Essere per tutto e per tutti non è facile. A volte ho perfino la sensazione di non trovarmi mai nel luogo giusto: quando sono in canonica la gente mi vorrebbe in chiesa, quando sono in chiesa mi vorrebbe nelle famiglie... Forse, il vero problema non sta semplicemente nell’aggiustare le responsabilità del prete, ma nella consistenza di una comunità. Credo che la formazione condivisa possa aiutare a comprendere la ministerialità che ci attende, anche quella del presbitero e del suo ruolo nella comunità, pensando perfino che fra qualche anno forse non ci saranno più i parroci, ma non mancheranno i preti. La sfida è consegnare l’offerta di una ri-generazione alle nostre comunità, disponendole a nuovi passi, a un bisogno, insieme, di conversione al Vangelo. Tutto dice che è in crisi la forma di essere parroco, ma non la bellezza di essere prete. In questo abbiamo bisogno di ridirci che non servono “ricette nuove”, ma nuove comunità da ridestare che solo la dinamica del Vangelo è sempre capace di generare. È questa la certezza che ci deve muovere: attivare la reciprocità tra il Vangelo e le vere domande della vita, così può nascere anche una riconfigurazione del parroco e, prima ancora, del prete.
Don Ezio Falavegna
Parroco in due Comunità, Docente di Teologia Pastorale Facoltà Teologica del Triveneto e Issr San Pietro Martire di Verona