Vaccini, “priorità ai genitori dei minori con malattie oncologiche e fragilità”

L’appello lanciato da Ageop: “Se i caregiver si contagiano, chi si occuperà di loro? Chiediamo una soluzione univoca ed efficace che sollevi ogni famiglia dall’onere di affrontare percorsi tortuosi e diversi per ottenere la sicurezza di non mettere a rischio la vita dei figli”

Vaccini, “priorità ai genitori dei minori con malattie oncologiche e fragilità”

“Non chiediamo di prevaricare nessuno, né di combattere l’avvilente guerra delle sfortune dove vince chi ne conta di più. Vogliamo solo ribadire, con tutta la forza di cui siamo capaci, che è necessario stabilire per i famigliari dei minori oncologici, e di tutti quelli in condizioni di grave fragilità, esclusi per età dalla possibilità vaccinale, un criterio e una modalità chiari, semplici e uniformi, di accesso prioritario alla vaccinazione”: a parlare è Francesca Testoni, direttrice di Ageop Ricerca Onlus Odv. Ageop è un’associazione bolognese che, dal 1982, si impegna nell’assistenza e nell’accoglienza dei bambini malati di tumore e delle loro famiglie. Punto di riferimento del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, ha sostenuto la realizzazione del reparto di Oncologia pediatrica, progettando e realizzando un reparto all’avanguardia e a misura di bambino. Destinatari dell’appello, il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alla Sanità Raffaele Donini, “perché si facciano portatori della nostra istanza e rassicurino le famiglie con una iniziativa tempestiva”.

“Siamo contenti – continua Testoni – che qualche famiglia ci sia riuscita, affrontando quella che ci è stata descritta come una vera odissea attraverso una burocrazia respingente, ma come associazione di genitori non possiamo accettare che la maggioranza delle famiglie non riesca a far prevalere il proprio diritto, trasformandolo di fatto in un fortuito privilegio, anche se in situazioni di fragilità estrema. Siamo assolutamente consapevoli che le priorità del piano vaccinale siano state pensate e volute per proteggere le persone che, se contagiate, rischiano la vita. È proprio questa consapevolezza infatti che ci spinge a chiedere che ai famigliari delle bambine, dei bambini e degli adolescenti, malati di cancro, sia proposta la vaccinazione al più presto per impedire che possano contagiare i propri figli ammalati, con esiti drammatici. La nostra richiesta è quindi formulata nel pieno rispetto e condivisione della logica che ha ispirato il piano vaccinale”. Con familiari, nella richiesta di Ageop, si intendono anche i fratelli di età superiore ai 16 anni che “per non rischiare di contagiare la famiglia, sono costretti a un totale isolamento forzato. La nostra richiesta non è limitata ai piccoli affetti da patologie oncoematologiche: la preoccupazione si estende a tutti i nuclei in cui vi sono minori di 16 anni con disabilità e malattie gravi o croniche. La vaccinazione dei loro caregiver costituisce una priorità, così come quella degli over 16 disabili o fragili. In gioco ci sono le vite di tantissimi minori. Non va trascurato il fatto che, qualora fossero contagiati i loro caregiver, ci si troverebbe a dover affrontare il problema sociosanitario del loro accudimento, oggi difficilmente affidabile ai nonni o ad altre figure di riferimento. Siamo certi che sia possibile identificare una soluzione univoca, veloce ed efficace che sollevi ogni famiglia dall’onere di affrontare percorsi tortuosi e diversi per ottenere la sicurezza di non mettere a rischio la vita dei figli”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)