Ucraina: Aibi, con l’adozione a distanza si aiutano i bambini vittime della guerra
“Ciao Sara, per prima cosa ti voglio ringraziare per la donazione che mi hai fatto. Con questi soldi abbiamo comprato tutto ciò che mi serve. Anzitutto le scarpe per l’estate…”: lo scrive Darina, nome di fantasia, alla sua benefattrice, grazie al progetto di adozione a distanza lanciato da Aibi-Amici dei Bambini.
“La terribile guerra che si sta combattendo in Ucraina ha coinvolto uomini, donne e moltissimi bambini, tra i quali anche i nostri altri figli ospiti dell’Istituto Volodarka, partner di Aibi nel Paese. Molti di loro oggi si trovano al sicuro oltre confine, altri invece sono rimasti in Ucraina assieme alle loro famiglie – si legge in una nota di Amici dei Bambini -. Noi di Aibi grazie alla campagna BAMBINIxLAPACE e al prezioso aiuto dei nostri sostenitori a distanza, continuiamo ad essere sempre al loro fianco, cercando di esaudire ogni loro necessità, che siano abiti, medicine, cibo o una ricarica telefonica”.
Dall’inizio della guerra, Aibi è impegnata in molteplici attività lanciate all’interno del progetto #BAMBINIxLAPACE, attivo in Ucraina, Moldova e Italia a favore dei bambini ucraini e delle loro famiglie. Chiunque può sostenerli “con una donazione una tantum o con l’adozione a distanza”.
I primi interventi di Aibi in Ucraina avvengono a Kiev e, in particolare, a Volodarka, dove per anni l’Associazione ha avuto attivo un progetto di adozione a distanza che, oggi, viene spiegato, “si è trasformato in un sostegno a tutti i minori che sono rimasti in zona con le loro famiglie e a quanti sono arrivati lì in fuga da altre zone meno sicure del Paese. Grazie a una equipe di professionisti, ogni settimana vengono organizzate una decina di visite domiciliare per portare beni di prima necessità, supporto psicologico e intercettare le richiese e le esigenze delle famiglie. Altre attività sono previste a Odessa, città vicinissima a quello che è l’epicentro delle ostilità; a Karapyshi e a Stephasky”. Per un totale di circa 1.100 minori a cui portare assistenza e speranza.
Nei giorni scorsi è partita anche una delle principali attività in Moldavia, dove Aibi ha una consolidata presenza da oltre 20 anni: il “Ludobus della Pace”. Si tratta di un pullmino appositamente allestito come ludoteca mobile, piena di giochi educativi, libri, puzzle, con a bordo 4 animatori e 1 psicologo che forniscono servizi psico-sociali in diversi villaggi e centri profughi su tutto il territorio della Moldova. L’obiettivo del Ludobus è di migliorare il benessere psicofisico dei bambini e delle loro famiglie. Il progetto ha una durata di 6 mesi e prevede anche l’allestimento di 3 ludoteche “stabili” per l’integrazione sociale dei bambini rifugiati ucraini all’interno dei centri di accoglienza temporanea nelle città di Edinet (Nord), Carpineni (Centro) e Cupcui (Sud). Oltre a questi 3 centri, il Ludobus raggiungerà, a rotazione, altri sette villaggi selezionati tra le 75 candidature ricevute dalle biblioteche pubbliche della Moldova. In questi giorni il Ludobus della Pace ha già effettuato i primi interventi a Carpineni e Pelinia: in totale hanno partecipato circa 150 bambini.
Proprio per garantire questa attenzione da parte del personale, il progetto ha previsto anche la formazione dei 6 animatori presenti nelle ludoteche dei centri profughi.
Grazie al progetto, Abi e Plan International potranno raggiungere circa 1.800 bambini rifugiati e bambini appartenenti alle comunità moldove che li hanno accolti (età 3-15 anni). Parte delle attività prevedono anche il coinvolgimento di 800 adulti tra genitori e tutori dei bambini. In questo progetto verrà portata avanti anche un’attività di formazione per 20 giovani volontari (15-18 anni) rifugiati e delle comunità locali allo scopo di supportare le attività di animazione per i bambini.