Teatro sociale, al via il progetto che riconosce la figura dell'operatore in Ue

L’iniziativa europea "Restore" coinvolgerà l’Italia e altri cinque paesi dell’Unione. Oggi la presentazione alla Camera dei deputati

Teatro sociale, al via il progetto che riconosce la figura dell'operatore in Ue

È stato presentato oggi, alla Camera dei deputati, “ReSToRe”, progetto europeo a sostegno del teatro sociale e di comunità. È la prima iniziativa dell'Ue a occuparsi dello sviluppo della figura professionale di Operatori di teatro sociale, le cui competenze e abilità non sono ancora adeguatamente riconosciute nella maggior parte dei paesi europei. ReSToRe, questo l’acronimo del progetto, significa “Recognition of the Social Theatre Operator as a professional to tackle the Risk of social Exclusion” e mira a promuovere la cooperazione e lo scambio di buone pratiche a livello europeo.

Il progetto, che durerà circa tre anni, si porrà come obiettivo quello di aumentare le opportunità e l'occupabilità di professionisti che lavorano nel campo del teatro sociale, oggi vero e proprio mezzo di inclusione per i gruppi più svantaggiati, tra cui disabili, migranti, minoranze etniche, ex tossicodipendenti e carcerati.

“Da anni cerchiamo di mettere in connessione le varie realtà che si occupano di arte e di sociale -  racconta Pascal La Delfa, presidente dell'associazione 'Oltre le parole o.n.l.u.s. di Roma'capofila del progetto Restore - È indispensabile partire dagli operatori, riconoscerne il ruolo, promuovere interscambi tra le diverse associazioni in modo capillare. Partire dal basso, insomma, per coinvolgere tutti”.

Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea all'interno del programma Erasmus Plus, avrà come partner italiani anche l'Università di Roma Tre, la comunità San Patrignano, l’associazione Dire Fare Cambiare e diverse realtà sociali appartenenti ad altri cinque paesi europei: Irlanda, Polonia, Portogallo, Slovenia e Spagna.

“È un progetto che unisce la creatività italiana con il bisogno di formare e riconoscere il ruolo dell’operatore di teatro sociale”, spiega l’On. Federico Mollicone, Fondatore intergruppo parlamentare cultura e arte nazionale. “Il teatro svolge una funzione non solo culturale ma anche di recupero delle marginalità sociali, che non possono e non devono essere affrontate esclusivamente da un punto di vista medico. Il teatro, usato anche come terapia, può portare enormi benefici”.

Benefici che hanno avuto un’importanza storica dopo l’ultimo periodo di lock down, quando molte attività hanno continuato i loro progetti di teatro sociale in modo virtuale, per non lasciare che l’emergenza Covid colpisse ulteriormente le realtà più fragili.

“La fruizione dell’arte dev’essere accessibile a tutti - conclude il Dott. Paolo Ciani, Vicepresidente VII Commissione sanità e politiche sociali del Lazio - Credo che un progetto come quello di Restore, che pone al centro il teatro nel suo ruolo più complesso, quello sociale, quello aggregativo, sia qualcosa di fondamentale”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)