Studenti volontari, dal Kenya a Palermo per diventare cittadini del mondo

L'esperienza dei giovani della scuola internazionale del Gonzaga Campus di Palermo. Padre Vitangelo Denora: "La cultura deve legarsi alla vita se vogliamo costruire un mondo più giusto e più solidale"

Studenti volontari, dal Kenya a Palermo per diventare cittadini del mondo

Il  volontariato in aiuto di chi ha fragilità sociali, per essere dei buoni cittadini del mondo impegnati a tutto campo per migliorare la società. E' uno degli obiettivi principali perseguiti in Kenya, in Romania e in alcune realtà di Palermo dai giovani della scuola internazionale del Gonzaga Campus, l'unica del Sud d'Italia. Nel capoluogo siciliano gli studenti si dedicano ai bisogni dei migranti del Centro Astalli, ai bambini dell'asilo multietnico Il Giardino di Madre Teresa di Ballarò, ai senza dimora della missione Speranza e Carità di Biagio Conte e alle persone con disabilità dell'Oasi Verde. In Romania, invece, si sono dedicati ad alcuni centri per anziani e a case famiglia per bambini. In Kenya, inoltre, con la “Mazzoldi School” delle Evangelizing Sisters of Mary, hanno visitato gli slums e i villaggi più poveri. Gli studenti, oltre che italiani sono originari del Bangladesh, Sri Lanka, Filippine e Stati Uniti d'America.

"Per sentirmi  parte del mondo, devo diventare un cittadino globale e questa scuola mi dà la possibilità di farlo - dice Vincenzo Briscuso di 16 anni che frequenta il Diploma Program 1 dell'International School Palermo -. In classe ho tanti compagni di molte nazionalità diverse con cui spesso ci confrontiamo su tanti temi. Con il volontariato del Cas (Creativity, Action, Service) sto imparando a mettermi a servizio in maniera creativa per le persone in difficoltà. Nel 2019 ho fatto una esperienza arricchente molto bella  in Romania dando lezioni di inglese a persone che avevano bisogno e poi mi sono dedicato a persone con disabilità. Abbiamo condiviso anche alcuni momenti significativi dentro una casa famiglia per bambini in stato di abbandono. Sempre con un occhio agli altri, mi piacerebbe in futuro studiare medicina per fare lo psichiatra anche in un altro Paese del mondo".

"E' molto interessante potersi confrontare con compagni del Bangladesh o di altri Paesi che hanno vissuto situazioni politiche diverse -  continua Francesco Salomone di 15 anni -. Pandemia permettendo, aspetto di potere fare altre esperienze di aiuto degli altri all'estero, magari pure in Romania. Metterci a servizio degli altri ci fa sorridere di più alla vita e dà un significato maggiore a tutto quello che facciamo. In futuro vorrei continuare a studiare in America in business e management". 

"Ho vissuto in Inghilterra e 8 anni in America dove ho preso la cittadinanza. Sono arrivato solo quest'anno in questa classe internazionale - aggiunge pure Riccardo Franco di 15 anni -. La creatività e il metterci a servizio degli altri è una particolarità di questa scuola che mi piace molto. In Italia, rispetto all'America si aiutano anche le persone più bisognose perché la cura della salute è pubblica e non privata. Poi, è davvero importante per essere cittadini del mondo conoscere tante culture diverse a partire dal racconto delle esperienze di vita dei miei compagni. Lo scambio interculturale ci aiuta a capirci meglio anche nelle difficoltà. Mi piacerebbe ritornare in America per fare l'ingegnere".

"Il servizio agli altri e gli scambi interculturali sono al centro del  programma didattico educativo - spiega la preside della scuola internazionale Vicki Tarolla -. Le attività di volontariato sono basilari per il conseguimento del Diploma Program e si possono fare in realtà locali, nazionali ed internazionali ".

"Il sogno di questa scuola - sottolinea p. Vitangelo Denora direttore del Gonzaga Campus - è quello di fare incontrare proprio in Sicilia, culla del Mediterraneo, differenti culture. Quando i bambini e i ragazzi di tante nazionalità crescono insieme, si gettano già le basi  per aprire  la strada per un futuro diverso all'insegna di rispetto reciproco, piena accoglienza, inclusività sociale. Il modello di formazione internazionale di stampo solidale che proponiamo si vuole contrapporre a tutti gli episodi di violenza ed intolleranza che purtroppo ci sono. Le esperienze di volontariato mettono in stretta connessione la cultura con la vita. Dobbiamo sempre pensare alla vita delle persone più fragili e alle ferite del nostro tempo che, se affrontate insieme, ci aiutano a diventare persone migliori. Lo scopo è quello di fare crescere un mondo più giusto e più solidale fatto di uomini e donne con gli altri e per gli altri".

Il Diploma Program IB della scuola internazionale, rivolto a studenti di età tra i 16 e i 18 anni, è stato introdotto in molte scuole internazionali a partire dal 1968 ed è oggi universalmente riconosciuto come un programma che consente l'ingresso in tutte le maggiori università italiane e del mondo.

Serena Termini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)