Solidaria, conclusa la terza edizione. Ripartire da “alleanze e alta formazione”
Oltre 25 mila persone raggiunte grazie alle dirette web e 2 mila partecipanti in presenza al festival promosso dal Csv di Padova. Tante e diverse le tematiche affrontate, di cui alcune inedite: “Il legame tra volontariato, impegno civile e paesaggio è uno dei temi emersi da approfondire a livello nazionale con studi e percorsi formativi”
Alleanze, alta formazione e un nuovo osservatorio: ecco i “nuovi percorsi per la ripartenza” tracciati dalla terza edizione Solidaria, il festival della solidarietà organizzato a Padova Capitale europea del volontariato 2020 e promosso dal Csv di Padova conclusosi in questi giorni. Più di 25 mila le persone raggiunte, grazie alla capacità di amplificazione delle , delle quali 2 mila in presenza, il massimo raggiungibile con i distanziamenti dovuti al Covid-19 e 30 volontarie e volontari che hanno reso possibile lo svolgimento in sicurezza degli eventi. A questi numeri si aggiungono i molti padovani che domenica hanno visitato la festa del volontariato e della solidarietà in Prato della Valle, sfidando il maltempo. “Segno che la volontà di ripartenza c’è - sottolinea una nota del Csv di Padova -, sia da parte dei cittadini che delle associazioni”.
All'apertura di Solidaria, Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri ha sottolineato come con Solidaria “si riannodano i fili di ciò che drammaticamente il coronavirus ha interrotto dopo l'inaugurazione di Padova capitale europea del volontariato del 7 febbraio. Tutti, in questi mesi, abbiamo avuto modo di vedere quale sia il valore del volontariato nella nostra società. La pandemia ha evidenziato le fragilità e i limiti della nostra società e che da soli non ce la si può fare”. Il sottosegretario ha ricordato anche l'impegno che ha assunto l'Europa con il recovery fund, prima risposta ad una ricucitura a livello europeo già auspicata a febbraio. Martella ha inoltre ripreso i temi della terza edizione di Solidaria “Arriverà lontano il messaggio di speranza e di fiducia: l'Italia riparte anche dal volontariato. Di questo vostro impegno abbiamo bisogno per una società più giusta e attenta. In questa fine di estate abbiamo vissuto troppi episodi di cronaca che ci hanno avvisato di troppe tossine di odio che avvelenano la società. Voi siete quel vaccino necessario per costruire una comunità diversa”.
Negli oltre 30 appuntamenti che hanno affrontato il concetto “Apertamente” dall'arte, al volontariato, dal paesaggio ai diritti sono emerse 3 principali linee progettuali di sviluppo. Giuseppe Giulietti, della Federazione nazionale stampa italiana ha portato una proposta concreta, quella di unire il laboratorio nazionale per il contrasto delle fake news già nato con l'Università degli Studi di Padova al percorso del Centro diritti umani per un osservatorio nazionale e un percorso formativo su diritti umani e false notizie per contrastare le “vere e proprie fabbriche di fake news, ben più gravi di un normale attacco ai diritti civili”.
“Il legame tra volontariato, impegno civile e paesaggio è risultato uno dei temi inediti portati da Solidaria e da approfondire a livello nazionale con studi e percorsi formativi dedicati”, spiegano al Csv di Padova. Lo ha ribadito Benedetta Castiglioni dell'Università di Padova, sostenuta da Mauro Pascolini, docente di geografia umana all'Università di Udine “I luoghi sono l'unione tra paesaggio e relazioni e il concetto di cura, dei luoghi e dei paesaggi del presente, tanto quanto quelli del passato, ci riportano al concetto di cura del volontariato”. A loro si uniscono in coro le associazioni che si occupano di cooperazione internazionale, diritti umani e pace, che nel corso dell'evento di chiusura di un lungo percorso di co-progettazione hanno presentato un cortometraggio che recita “Parlare del rapporto tra l'essere umano e il paesaggio significa parlare di costruzione di futuro, nel presente, portando con sé la memoria delle origini e il desiderio di un posto da chiamare “casa””.
La terza pista di approfondimento è emersa dall'incontro tra alcune delle principali associazioni a livello italiano “Il volontariato tra identità, autonomia responsabilità” e dall'incontro “Vicini ai bisogni, primi nelle risposte”: un nuovo welfare che integri tra loro mondi diversi del non profit e del profit per raggiungere tutti, anche le fasce di nuove povertà. Patrizio Petrucci, già presidente di Anpas, ha ribadito “Abbiamo bisogno di alleanze. Di aiutare chi come noi pensa ad un modello di società più sostenibile, dal punto di vista ambientale e di giustizia sociale, un modello più caratterizzato dalla coesione sociale. Perché questo avvenga abbiamo bisogno di fare un’alleanza tra le istituzioni, l’imprenditoria più illuminata e il mondo del volontariato e terzo settore”.