Servizio civile universale: per il 2021 meno programmi di intervento, più progetti e richieste di posti

Il 20 maggio è scaduto il termine per la presentazione. Rispetto all’anno scorso presentati meno Programmi di intervento (-6,5%) e sostanzialmente lo stesso numero di progetti. L’incremento più corposo si è avuto invece nella richiesta dei posti per volontari, passati dai 67.095 del 2020 a 79.992 (+19,2%). Settori, Palazzini (Asc): “Il sistema si è autorganizzato per coprire tutti gli ambiti di intervento”

Servizio civile universale: per il 2021 meno programmi di intervento, più progetti e richieste di posti

Il 20 maggio è scaduto il termine per la presentazione dei Programmi e dei Progetti di servizio civile universale per il 2021. Rispetto all’anno scorso sono stati presentati meno Programmi di intervento, 883 a fronte dei precedenti 944 (-6,5%) e sostanzialmente lo stesso numero di progetti, 4.259 rispetto a 4.212, con un aumento di appena l’1,1%. L’incremento più corposo si è avuto invece nella richiesta dei posti per operatori volontari, passati dai 67.095 del 2020 ai 79.992 di oggi, con un aumento quindi del 19,2%.

Il Dipartimento per le Politiche giovanili e il SCU ha specificato come sul totale dei programmi presentati  “45 siano di servizio civile da svolgersi all’estero con 210 progetti per 1.240 operatori volontari, e 11 del PON IOG ‘Garanzia Giovani’ con 23 progetti per 429 operatori volontari. Gli enti iscritti alla sezione nazionale dell’Albo di SCU hanno presentato 541 programmi di intervento con 2.970 progetti per 52.511 operatori volontari, mentre gli enti iscritti alle sezioni regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano hanno presentato 342 programmi di intervento con 1.289 progetti per 27.481 operatori volontari”.

Un’analisi più approfondita sulla programmazione e progettazione del SCU nel 2020, la prima con queste caratteristiche dopo la riforma del servizio civile in termini “universali” del 2016/2017, è stata presentata da Arci Servizio Civile (ASC Aps) in occasione del suo XVII Congresso tenuto il 21-22 maggio.

Dall’analisi emerge come, a conferma anche degli ultimi dati, i margini di crescita dell’intero sistema, a norme invariate, siano ancora ampii. Infatti con 429 enti che risultano iscritti a maggio 2021, che vedono accreditate 58.556 sedi di attuazione (+ 8.541 rispetto ad un anno fa), la richiesta di volontari in fase di progettazione potrebbe superare quella attuale. Questo risultato sarebbe favorito - precisa ASC Aps - da una “semplificazione del deposito programmi e progetti e di misure specifiche per alcuni settori”. “Anche lo stesso aumento di posizioni richieste a maggio 2021, se visto in prospettiva, può essere sottostimato – ci dice il presidente di ASC Aps, Licio Palazzini - . Dobbiamo infatti considerare come questo deposito venga dopo un anno di pandemia che ha fortemente messo in difficoltà alcune componenti del sistema degli enti accreditati. Con un ritorno nei prossimi mesi di queste organizzazioni, sia quelle del Terzo Settore che quelle pubbliche, ad una ripresa delle attività ordinarie, è possibile che la richiesta aumenti ancora in futuro”.

Dai dati emerge anche, accanto a poche situazioni con un numero abnorme di posizioni per singola sede, una bassa richiesta di posti per sede di attuazione, che è “sia il luogo fisico che di investimento concreto che l’ente mette a disposizione dei giovani per attuare le attività dei progetti”, ricorda nella ricerca ASC Aps. “Quasi il 60% delle sedi ha un numero di posti tra 1 e 2 – sottolinea ancora Palazzini -, e questo pone da un lato l’esigenza di comprendere questa scelta, dall’altro ci indica un sistema che deve in qualche modo assestarsi perché bloccato dalla pandemia”. Per ASC Aps, in questo senso, occorrerebbe una riflessione “sulle motivazioni degli enti alla base dell’accreditamento”.

Infine un ulteriore aspetto che emerge dall’analisi svolta da ASC Aps è come in termini di settori, ambiti di azione e territori, i posti richiesti sostanzialmente combacino in percentuale con quelli messi a bando. Per il presidente Palazzini questo è un segnale concreto di un sistema “che si è già sufficientemente autorganizzato per coprire tutti gli ambiti di intervento, anche in termini di diffusione territoriale nel Paese. È una informazione importante soprattutto per il mondo politico, perché se ci devono essere interventi di promozione di interventi specifici, lo siano in termini migliorativi o di approfondimento di specifici ambiti, come ad esempio il ‘digitale’ o verso la ‘transizione ecologica’, ma senza stravolgere un sistema già in equilibrio e ben autoregolamentato”. (FSp)

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)