Servizi per l'infanzia, in corso "il più grande investimento mai fatto nel nostro paese"
Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi partecipa a "Crescerete" di Legacoopsociali e sottolinea la funzione sociale del sistema formativo italiano, a partire già dai servizi rivolti alla fascia 0-3 e 3-6 anni: "Unire le forze per costruire spazi sul territorio". Sul tema ecco le richieste della rete di Legacoopsociali ai partiti in vista delle prossime elezioni politiche
"Nei prossimi 10 anni, facendo il calcolo sulla prima classe della scuola primaria, noi avremo un milione e 400 mila bambini in meno rispetto alla situazione attuale e questi bambini verranno da una varietà di storie molto grande, da esperienze molto diverse ed estremamente più articolate di quelle del passato, esprimendo la grande trasformazione sociale che il nostro paese sta vivendo: realizzare le condizioni che permettano, in questo contesto, di costruire comunità è la più grossa sfida che abbiamo di fronte nei prossimi anni".
A dirlo è il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto nella giornata di ieri a "Crescerete", appuntamento organizzato per il 28 e 29 luglio da Legacoopsociali sui temi dell'infanzia 0-6 anni. Un'occasione nel corso della quale l'organizzazione ha anche presentato un documento per evidenziare all'attenzione delle forze politiche, ormai entrate in campagna elettorale, le principali questioni in merito ai servizi all'infanzia rivolti a bambini e bambine di 0-6 anni.Bianchi, che ha sottolineato come l'obiettivo di questi mesi sarà quello di continuare negli impegni fin qui avviati in modo da porre le migliori condizioni possibili per favorire il lavoro della squadra che subentrerà al Ministero con il nuovo governo, ha evidenziato la "funzione sociale" della scuola e l'importanza di un'azione comune che coinvolga tutte le componenti istituzionali, quelle scolastiche, quelle del terzo settore e di tutte le componenti della società civile. E ha fatto appello alla lucidità utile a comprendere che "un paese in trasformazione può crescere solo se si uniscono le forze e non se ci si divide".
Riguardo alle azioni compiute, e alle scelte effettuate con il Pnrr, il ministro ha ricordato la centralità delle "Linee pedagogiche del sistema 0-6", "documento guida del nostro agire", e ha ricordato come i fondi stanziati sui servizi 0-6 siano stati "il più grande investimento" della nostra storia su quella fascia di età. Un sistema formativo unico, con i servizi 0-3 che devono essere giudicati parte integrante dell'intero percorso educativo e formativo proposto. Con una particolare enfasi sul ruolo operativo e gestionale dei comuni, in un'ottica di costruzione di spazi sul territorio.
Le richieste di Legacoopsociali ai partiti
Come già anticipato nei giorni scorsi, nel corso della due giorni di "Crescerete" di Legacoopsociali, network composto da oltre 500 lavoratrici di questi servizi, è stata anche presentata una lettera rivolte alle forze politiche in vista delle prossime elezioni proprio in merito ai servizi all’ infanzia rivolti a bambini/e di 0-6 anni. Nella lettera, che auspica che i partiti prevedano nei loro programmi queste misure, si specifica anzitutto l'importanza "dell'affermazione dei servizi 0-3 come diritto esigibile e in quanto tale finanziato dalla fiscalità generale per garantire a bambini di tutta Italia e di ogni condizione sociale ed economica una qualitativa offerta educativa e alle famiglie anche per conciliare tempi di vita e di lavoro”. Viene indicata poi l'attivazione di un tavolo di confronto al ministero per ottenere dai fondi Pnrr le migliori risposte anche grazie alla co-progettazione e accreditamento fra Pubbliche Amministrazioni ed enti del Terzo settore promuovendo innovativi poli per l’infanzia”. Viene chiesto inoltre "il superamento delle gare d’appalto al ribasso che mettono all’ asta i bisogni di bambini indicando per legge alle Pubbliche Amministrazioni altre modalità come l’accreditamento” e infine si indica “l’Istituzione di un unico profilo universitario che permetta dopo tre anni di studio universitario la possibilità di lavorare nel “sistema 0-6” anche per affrontare il grave problema di carenze di figure professionali”, e “promuovere un nuovo curriculum prevedendo anche percorsi formativi permanenti rivolti a chi opera nel sistema 0-6 sui temi dei ‘servizi green-plastic free’, digitalizzazione, rapporti con le ‘nuove’ famiglie”.