Sempre insieme… all’altare. Le due coppie di sposi, pensionati, che servono all'altare

La seconda domenica del mese, alle 8 del mattino, le due coppie di pensionati servono insieme all’altare.

Sempre insieme… all’altare. Le due coppie di sposi, pensionati, che servono all'altare

I rintocchi dell’orologio arrivano puntuali, dall’alto dei 76 metri della torre campanaria della più antica chiesa della città.

Oltre 1.225 sono gli anni di storia che legano la parrocchiale a Borken, centro di 43mila abitanti della Renania Settentrionale – Vestfalia. La cittadina tedesca nacque come corte reale con una chiesa in legno, che Carlo Magno fece costruire durante le sue crociate nei territori dei Sassoni nell’VIII secolo e pose sotto la protezione di s. Remigio, il santo nazionale della Franconia. Furono i primi coloni a fondare la “villa” Burke/Borken, il nucleo dell’odierna cittadina che, attorno all’800, venne elevata a prima parrocchia della regione sassone da s. Ludgero, vescovo di Münster. La chiesetta originaria in legno lasciò ben presto il posto al primo edificio in pietra. Col tempo il numero degli abitanti crebbe e la chiesa in stile romanico non fu più in grado di accogliere i fedeli. Nel 1433 il decano Johann Walling realizzò così, con il permesso ottenuto da Papa Eugenio IV, una chiesa collegiale in stile gotico a tre navate.

Ed è proprio al decano Walling che è dedicata la torre campanaria, ricostruita dopo il 1945 e che ancora oggi richiama i fedeli alla preghiera. Proprio come in questo momento.

È domenica. Sono le 8 del mattino. “Il nostro aiuto è nel nome del Signore”. In sagrestia all’invocazione del canonico Matthias Rump la risposta non si fa attendere. “Che ha creato cielo e terra”. A rispondere sono in quattro: Elisabeth e Reinhold Pieper e Annemarie e Heinz-Peter Ruhroth. Sono loro che, nella prima messa festiva della giornata, affiancheranno – come chierichetti – il parroco nel servizio all’altare.

Cosa c’è di particolare in tutto questo? Che tutti e quattro hanno più di 60 anni e sono pensionati. Non solo. Elisabeth e Reinhold sono marito e moglie, così come Annemarie e Heinz-Peter.

Le due coppie frequentano da tempo la parrocchia e sono amiche. “A un certo punto ci è stato chiesto se volevamo fare i chierichetti – spiega Heinz-Peter Ruhroth al portale della chiesa tedesca Katholisch.de, che ha rilanciato la notizia sulla sua pagina Fb – e noi abbiamo detto di sì”.

E così, la seconda domenica del mese, alle 8 del mattino, le due coppie servono insieme all’altare. Nella parrocchia di S. Remigio non sono gli unici pensionati a svolgere il servizio di ministranti. Il gruppo dei “chierichetti senior” esiste da più di 40 anni ed seguito dal canonico Matthias Rump.

La presenza dei “chierichetti senior” è nata per necessità, come spiega Reinhold Pieper. “Serviamo all’altare quando gli studenti non possono farlo”. Nei giorni feriali la s. messa è alle 8.30 nella chiesa di S. Giovanni. A quell’ora i ragazzi sono a scuola. E allora, a fare i ministranti arrivano i “senior”. Nel gruppo, di cui fanno parte dodici uomini e due donne (Elisabeth e Annemarie), tutti hanno un compito fisso durante la settimana. Ci sono poi le funzioni funebri. Nel fine settimana, poi, a fare i ministranti sono 80 giovani chierichetti, affiancati da 18 adulti. I “senior” servono messa alle 8 della domenica mattina – secondo un calendario prestabilito e pubblicato online sul sito della parrocchia – così da permettere ai ragazzi di dormire un’ora in più. “Non è nostra intenzione sostituire i ragazzi”, precisa Pieper. Tutt’altro. Loro si mettono al servizio della comunità sfruttando al massimo quello che è uno dei vantaggi dell’essere in pensione: la flessibilità. Negli orari così come nei servizi. Perché sono disponibili anche come lettori e come ministri straordinari dell’Eucaristia. “Siamo un pacchetto completo”, scherza Heinz-Peter Ruhroth. Il tutto, neanche a dirlo, su base volontaria.

La famiglia Pieper è una famiglia di chierichetti. Anche i loro tre figli hanno servito all’altare dopo la prima comunione e due dei loro figli continuano a farlo ancora oggi. Anche i loro nipoti sono chierichetti. Recentemente, Elisabeth e Reinhold hanno festeggiato le nozze d’oro. “Alla celebrazione sei erano i nipoti che prestavano servizio all’altare”, ricorda Elisabeth con emozione. “È stato così bello vederli uscire tutti insieme dalla sagrestia”, gli fa eco il marito.

Annemarie Ruhroth desiderava fare la chierichetta da ragazza, ma a quei tempi non era ancora possibile. “Rispetto ad allora – commenta Elisabeth Pieper – molte cose sono cambiate. Come donna puoi avere oggi un ruolo all’interno della Chiesa”. Nessuno di loro desidera diventare diacono o sacerdote. “Servire all’altare è una professione di fede – sottolinea Reinhold Pieper –. Ciò che crediamo interiormente, lo mostriamo anche esteriormente. Diamo testimonianza”. “E facciamo il nostro servizio con tutto il cuore”, sottolinea Ruhroth.

Chi ha fatto il chierichetto sa bene che nel servizio all’altare non mancano, certo, gli aneddoti e gli imprevisti. Anche per i “senior”. Ruhroth racconta che una volta, entrando in chiesa, ha quasi urtato la luce eterna, mentre sua moglie rivela che una volta ha scambiato l’acqua e il vino durante una celebrazione. Ma hanno trovato subito una soluzione, sottolinea il canonico Rump. “Tutto deve sembrare giusto, anche se va male”, afferma Ruhroth.

I compiti, durante la celebrazione della messa, sono chiari. Ai mariti il compito di reggere i candelieri durante la lettura del Vangelo, mentre sono le donne che provvedono a portare le ostie, il calice e le ampolle di acqua e vino all’altare durante l’offertorio. Al momento della consacrazione si inginocchiano tutti e quattro ai piedi dell’altare. Il suono della campanella è affidato alle signore, mentre sono gli uomini a prendere il Santissimo dal tabernacolo e aiutare il celebrante nella distribuzione della comunione.

La celebrazione volge al termine. Dopo la benedizione finale il gruppo, in processione, fa ritorno in sagrestia. Un inchino corale davanti al crocifisso appeso alla parete.

Il sagrestano inizia a mettere in ordine mentre le due coppie discutono dei loro servizi per la settimana successiva. È ora di lasciare spazio ai giovani. La messa successiva inizia alle 9.30. Per Elisabeth e Reinhold così come per Annemarie e Heinz-Peter è arrivato il momento di tornare a casa. C’è il pranzo della domenica da preparare.

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Fonte: Sir