"Ripresa e resilienza irraggiungibili senza il coinvolgimento dei cittadini"
Le organizzazioni promotrici dell’Osservatorio civico sul Pnrr, denunciano un "inaccettabile vuoto sul piano della democrazia partecipativa" e chiedono "un deciso cambio di rotta". Su monitoraggio di spesa e risultati del Piano annunciano una propria proposta
“Se lo scopo del Pnrr è la ripresa e la resilienza del nostro Paese, queste sono irraggiungibili senza il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte e nelle proposte che esso contiene, come nel monitoraggio dei progetti che lo tradurranno in interventi concreti. Per questo ci risulta inaccettabile come un piano pluriennale di questa portata, che avrà un impatto significativo sulle generazioni future e su tutti i cittadini, abbia peccato così tanto in termini di trasparenza e partecipazione. Si è ignorato del tutto, sotto questo aspetto, quanto prevede il Next generation Eu che, tra le varie indicazioni, delinea - per l’approvazione e l’attuazione del Pnrr - la necessità di coinvolgere le forze sociali e la società civile, come per esempio è avvenuto in Francia, Irlanda e Portogallo”.
E' l'accusa delle organizzazioni promotrici dell’Osservatorio civico sul Pnrr, nato con la campagna Follow the Money nell’ambito del Festival della partecipazione 2020 e promosso da ActionAid, Cittadinanzattiva, Legambiente e Slow Food.
"A fronte di questo inaccettabile vuoto sul piano della democrazia partecipativa, - si legge in una nota - la volontà dei cittadini non è emersa nemmeno attraverso le ordinarie modalità della democrazia rappresentativa, dal momento che anche il Parlamento ha ricevuto il documento appena 24 ore prima della presentazione alle Camere e si è dovuto limitare all’approvazione delle due risoluzioni di maggioranza senza poter confrontarsi minimamente sui contenuti".
L'Osservatorio chiede dunque "un deciso cambio di rotta". "Nella legge di Bilancio 2021 era previsto che, entro sessanta giorni dalla sua approvazione, il ministero dell’ Economia e Finanze avrebbe dovuto predisporre un Decreto, mai emanato, con la previsione di uno strumento per la messa a disposizione dei dati del Pnrr. - scrivono le organizzazioni - Ad oggi invece non abbiamo informazioni sui criteri utilizzati per l’allocazione delle risorse previste per le singole missioni e componenti né l’elenco dei singoli progetti che saranno oggetto di finanziamento. Chiediamo che queste informazioni siano rese pubbliche così come chiediamo che il portale del Pnrr, previsto come strumento di comunicazione del Piano, renda disponibili tutti i dati analitici in formato aperto, al fine di consentire il monitoraggio da parte dei cittadini sulle risorse e sull’impatto dei singoli progetti sui territori. Parallelamente come Osservatorio elaboreremo una proposta sulle caratteristiche che dovrà avere il processo di monitoraggio istituzionale sulla spesa, sulla realizzazione e sui risultati del Piano”.
All'osservatorio hanno ad oggi aderito: Aladin Pensiero, Amapola, Ass. Mondragone Bene Comune, Ass. SEqus – Sostenitbilità Equità e Solidarietà, Associazione Artù Roma, Associazione Eutropia, Associazione Officine Italia, Centro per l’integrazione e Studi Interculturali, Cittadini reattivi, Confcooperative-Federsolidarietà Puglia, CSS- Confederazione Sindacale Sarda, Fondaca, Fondazione Basso, Fondazione Ebbene, Fondazione Etica, Info Nodes, Lunaria/Sbilanciamoci, Mappina, Monithon, Ondata, ONMIC - Opera Nazionale Mutilati e Invalidi civili, Open Polis, Parliament Watch, Slow Food–Bologna, Stati Generali delle Donne e Alleanza delle Donne, The Good Lobby, Transparency, Vita.