Rifugiati, al via collaborazione Uefa-Unhcr per favorire sport e inclusione sociale
Grandi (Unhcr): "Utilizzare il potere del calcio per far incontrare le persone che sono state costrette a fuggire e le comunità che li accolgono". Ceferin (Uefa): "Le nostre attività congiunte avranno un impatto reale sulla vita quotidiana dei rifugiati e di tutte le altre persone costrette alla fuga"
La Uefa, Unione europea delle federazioni calcistiche, e l’Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, hanno firmato questa settimana, presso la sede dell’Unhcr a Ginevra, un Protocollo di Cooperazione per sostenere l’accesso dei rifugiati allo sport e favorire l’inclusione sociale. È quanto riporta una nota Unhcr.
Il Protocollo – si legge - impegna le due organizzazioni a sviluppare iniziative a lungo termine per sostenere i rifugiati, e tutti coloro che sono stati costretti a fuggire dalle proprie case, sfruttando il potere di trasformazione del calcio per promuovere i loro diritti e sostenere la loro integrazione nelle comunità che li ospitano. La partnership incoraggerà anche una stretta collaborazione sul campo tra le federazioni affiliate alla Uefa e gli uffici dell’Unhcr in tutta Europa.
“In qualsiasi parte del mondo io viaggi per l’Unhcr - ha detto l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi -, nei campi per rifugiati, negli insediamenti, nei paesi e nelle città, vedo che il calcio ha la capacità di unire le persone intorno a una passione comune. Attraverso la nostra partnership con l’Uefa speriamo di utilizzare il potere del calcio per far incontrare le persone che sono state costrette a fuggire e le comunità che li accolgono. Lo sport rappresenta un’opportunità di inclusione per i bambini e per i giovani rifugiati – ha anche il potere di aiutarli a ricostruire le loro vite ed ispirare a valori positivi”.
Per il presidente della Uefa Aleksander Čeferin, il Protocollo di Cooperazione “è un modo efficace per rafforzare ulteriormente il calcio come potente strumento per favorire l’inclusione sociale sostenibile dei rifugiati e promuovere la coesione sociale. La partnership con l’Unhcr si basa sul già ampio lavoro della Uefa in questo settore, anche attraverso le iniziative ed i programmi della Fondazione Uefa per i Bambini. La cosa più importante è che le nostre attività congiunte avranno un impatto reale sulla vita quotidiana dei rifugiati e di tutte le altre persone costrette alla fuga”.
Aggiunge il direttore dell’area Calcio e Responsabilità sociale della Uefa, Michele Uva: “La partnership istituzionale con l’Unhcr sottolinea l’impegno della Uefa in linea con il nuovo pilastro sulla Responsabilità della Strategia Uefa e le sue politiche specifiche di Supporto ai Rifugiati e di Inclusione, che riflettono la nostra volontà di assicurare il sostegno del calcio europeo su temi così importanti per la società civile”.