"Retribuzione sospesa per il personale sanitario no vax": la proposta di Uneba

La proposta di Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia, in una lettera inviata alla ministra Cartabia. L'ipotesi che chi rifiuta il vaccino sia destinato ad altre mansioni “non è eticamente corretta” perché andrebbe a scapito di chi, vaccinato, rimane in prima linea

"Retribuzione sospesa per il personale sanitario no vax": la proposta di Uneba

Sospensione temporanea della retribuzione per medici, infermieri e personale no vax di strutture sanitarie e socio sanitarie. È quanto propone Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia, in una lettera inviata alla ministra della Giustizia Marta Cartabia. In questi giorni è infatti in via di definizione il decreto che dovrebbe anche prevedere le sanzioni o comunque i provvedimenti per chi lavora in strutture sanitarie e rifiuta il vaccino anticovid. Una delle ipotesi è che vengano destinati ad altre mansioni. Per Luca Degani, però, tale ultima ipotesi “per certi versi non sarebbe eticamente corretta” perché finirebbe per “premiare ricollocando in altre mansioni, il lavoratore no vax rispetto ai colleghi che hanno accettato la sfida di rimanere in prima linea”. Secondo il presidente di Uneba Lombardia, sarebbe meglio invece puntare “sulla sospensione temporanea della retribuzione come via principale da seguirsi”, salvo nei casi in cui il rifiuto del vaccino sia per motivi di salute. “Situazione che in questo caso deve invece essere recuperata attraverso un necessario previo serio tentativo di ricollocamento”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)