Psicologi a scuola, servizio attivo in 6 mila istituti: aiuta famiglie e alunni
Sportelli di sostegno e ascolto nati con l'accordo Cnop-Miur già dal 2020. I dati del primo report: 6 bambini su 10 sotto i sei anni e 7 su 10 sopra questa età mostrano problemi psico-comportamentali. "Rischio di sviluppare disturbi più severi tre volte maggiore rispetto al pre-pandemia". Il sondaggio
Sei bambini su dieci sotto i sei anni e sette su dieci sopra i sei anni mostrano problemi psico-comportamentali, con il rischio di sviluppare disturbi più severi tre volte maggiore rispetto al pre-pandemia. A mostrare gli effetti dell’emergenza sanitaria sono i dati del Centro Studi del Cnop – Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, che ha rilanciato oggi un anticipazione del primo report sulla situazione di disagio dei ragazzi e sull’attività degli psicologi scolastici, resa possibile grazie al protocollo siglato da Cnop e ministero dell’Istruzione nel settembre 2020. I dati complessivi e il monitoraggio delle attività del protocollo saranno presentati nelle prossime settimane.
Il protocollo, spiegano i promotori, ha portato all’attivazione del servizio di psicologia scolastica in circa 6000 scuole su 8 mila, soprattutto a partire da ottobre-novembre 2020. Sono oltre un milione i soggetti che hanno usufruito del servizio di ascolto e sostegno dedicato ai ragazzi, alle famiglie e al personale della scuola. Da una prima rilevazione tale servizio si è occupato di supporto agli studenti (33% attività svolta, come gestione disagi, supporto emotivo, potenziamento risorse), consulenza all’organizzazione scolastica (28%, come gestione comunicazioni, sistemi di monitoraggio organizzativo e di clima psicorelazionale), supporto al personale (22%, come benessere psicologico, strategie attività online e gestione classe, promozione risorse studenti), supporto alle famiglie (17%, come coordinamento azioni scuola/studenti/famiglia; gestione delle situazioni a casa).
Le attività degli psicologi scolastici sono state supportate da una task force di esperti guidata dalla prof. Daniela Lucangeli dell'Università di Padova, che ha elaborato linee guida basate sulla più recente letteratura scientifica. “La psicologia scolastica - spiega - serve a potenziare le risorse del sistema scuola nel suo complesso e svolge una funzione fondamentale di prevenzione e di promozione delle competenze psico-emotive, relazionali, comportamentali e di apprendimento".
"Tutte le agenzie internazionali e nazionali, dall’Oms all’Istituto superiore di sanità evidenziano l’effetto iceberg (una quota di disturbi più seri ed evidenti e una mole prevalente di situazioni di malessere e disagio) che richiede strategie di prevenzione e sviluppo risorse, quella che l’OMS chiama “thrive toolkit”, strategie per favorire una crescita psicologica consapevole. -s piegano gli osservatori - La psicologia scolastica ha questo ruolo fondamentale in tutti i paesi europei e serve anche a sgravare il compito dei servizi sanitari, chiamati a curare le situazioni più gravi".
Il Centro Studi, tramite l’Istituto Piepoli, ha effettuato anche un sondaggio sulla popolazione italiana (21 giugno 2021), secondo cui l’81% degli italiani chiede lo psicologo scolastico, percentuale che sale al 94% nella fascia d’età 15-18 anni. Secondo gli intervistati le attività più importanti sono ascolto e sostegno (54%), prevenzione del disagio (41%), supporto alle famiglie (29%), consulenza al sistema scuola nel suo complesso e supporto ai docenti (18%). Tra gli studenti (15-18 anni) sette si dieci scelgono la voce “ascolto e sostegno”, evidenziando così il bisogno di comunicare.
“Si tratta di dati significativi che evidenziano come la presenza di uno sportello psicologico a scuola aiuti alunni e studenti a prendere coscienza di eventuali disagi prima e a chiedere aiuto poi. Fornire alle scuole questa competenza significa renderle uno spazio completo di crescita e maturazione per i giovani, soprattutto ora all’indomani di una pandemia che ha stravolto le loro vite”, sottolinea il presidente dell’Associazione nazionale presidi giannelli. “Ora c’è bisogno di dare continuità a questa esperienza, - aggiunge il presidente Cnop Lazzari: sarebbe tragico se venisse interrotta, anche perché abbiamo bisogno di 'vaccini psicologici' per la psicopandemia, e la psicologia scolastica è un presidio fondamentale”.