"Patto" tra nonni e nipoti (spot tv e concorso) per non dimenticare i farmaci
“Solo la metà dei pazienti assume i farmaci secondo le modalità corrette". Il Ciat rafforza la campagna: 4 spot con testimonial Claudio Lippi e un concorso per gli studenti delle elementari e medie. Messina: "Entro il 2028 circa 25 milioni i pazienti cronici"
RIMINI – Nel nostro Paese gli over65 sono spesso “distratti” e dimenticano di assumere regolarmente i farmaci. In particolare si registra una bassa aderenza alla terapia con gli antidepressivi (44%), le statine per il controllo del colesterolo (41%) e medicinali contro l’ipertensione (37%). Una tendenza che può essere estremamente pericolosa per la salute soprattutto durante la terza età. Ma a convincere gli italiani, non più giovanissimi, a prendere assiduamente le pillole possono essere d’aiuto i nipoti. E’ questo il principio su cui si basa la campagna nazionale "Io aderisco, tu che fai" promossa dal Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia (Ciat) che riunisce oltre 20 società scientifiche, 3 federazioni di medici, sindacati, associazioni di pazienti e rappresentanti delle istituzioni. In occasione dell’VIII Congresso Nazionale di Senior Italia FederAnziani a Rimini sono presentati quattro spot con protagonista un testimonial d’eccezione, Claudio Lippi, che saranno proiettati sulle principali emittenti nazionali e diffusi on line.
“Solo la metà dei pazienti assume i farmaci secondo le modalità corrette - afferma il prof. Vincenzo Mirone, Responsabile Scientifico di Ciat e Ordinario di Urologia Università Federico II Napoli -. Questa cattiva abitudine tende a crescere tra gli over 65 che sono la popolazione che presenta condizioni cliniche più sfavorevoli. La scarsa o bassa aderenza determina gravi conseguenze che a volte possono essere anche fatali. Oppure causano nuove ospedalizzazioni o la prescrizione di ulteriori cure per malattie che potrebbero invece essere controllate e gestite. Abbiamo quindi deciso di avviare, per la prima volta nel nostro Paese, un grande progetto educazionale che metta al centro l’uso corretto e costante delle terapie prescritte dal medico di famiglia o dallo specialista”. Il “Patto Generazionale” tra nonni e nipoti si rafforzerà con una nuova iniziativa interamente rivolta agli studenti. Verrà avviato un concorso a cui parteciperanno studenti delle scuole medie ed elementari. La sfida consiste nel realizzare degli elaborati su questo tema dedicati ai nonni.Verrà poi consegnato alle varie classi partecipanti materiale informativo (opuscoli, locandine, poster) che si aggiunge a quello già distribuito, negli ambulatori medici e farmacie della Penisola, durante la prima fase della campagna Ciat. “Promuovere l’aderenza terapeutica a 360 gradi significa investire nel futuro - aggiunge il dott. Roberto Messina, Presidente Senior Italia FederAnziani -. Questo progetto coinvolge l’intera famiglia dai nipoti fino ai nonni passando per i genitori. Non è mai troppo presto, o troppo tardi, per comprendere l’importanza di seguire scrupolosamente le indicazioni terapeutiche impartite. Questo vale ancora di più in una società, come la nostra, che tende ad invecchiare e ad ammalarsi sempre di più. Si calcola, infatti, che entro il 2028 i pazienti cronici nel nostro Paese ammonteranno a circa 25 milioni. Per assisterli la spesa totale sarà di oltre 70 miliardi di euro”.
"Io aderisco, tu che fai" prevede inoltre delle attività dedicate anche agli addetti ai lavori tra cui una piattaforma on line per la formazione dei medici. “Controllare la corretta assunzione di farmaci e medicinali sarà un aspetto sempre più rilevante della nostra professione - sottolinea Antonio Magi, Segretario Generale Sumai Assoprof -. Oltre ad approfondire le nostre competenze specifiche va soprattutto migliorato il dialogo con i pazienti e gli assistiti. Dobbiamo riuscire a trovare le modalità più appropriate ed efficaci per far comprendere che i benefici apportati da un farmaco non sono inferiori all’impegno richiesto per seguire la terapia”. Il Ciat è nato nel gennaio del 2019 con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione, i pazienti, i caregivers, le istituzioni e i politici sull’importanza della aderenza terapeutica. Questo fenomeno interessa anche tre patologie molto serie come il cancro, l’artrite reumatoide e l’ipertensione. “Anche tra i pazienti colpiti da tumore riscontriamo spesso questo grave problema - afferma Antonio Russo, Tesoriere Nazionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Si calcola che fino al 30% delle terapie orali non vengono portate a termine e ben il 50% dei trattamenti non viene assunto così come indicato. I livelli più bassi sono registrati tra le persone più svantaggiate da un punto di vista culturale o economico. Intervenire e sensibilizzare il caregiver al momento delle dimissioni del malato dalla struttura sanitaria è fondamentale. Può essere questa la chiave di volta per combattere efficacemente il fenomeno”. “Ben il 40% dei malati con artrite reumatoide non assume regolarmente le cure - aggiunge Luigi Sinigaglia, Presidente Nazionale della SIR (Società Italiana di Reumatologia) -. C’è ancora troppa sottovalutazione della reale gravità di questa malattia per la quale esistono trattamenti innovativi che consentono di controllarla e garantiscono, al tempo stesso, una buona qualità di vita. Per essere efficaci però devono essere assunti regolarmente seguendo tutte le indicazioni fornite dallo specialista. Un primo passo per favorire l’aderenza deve essere una maggiore condivisione delle scelte terapeutiche e quindi va instaurato un dialogo corretto con il paziente”.“Il 50% degli italiani over 65 soffre di ipertensione - conclude il prof. Enrico Agabiti Rosei, Past President della European Society of Hypertension ESH -. E’ una patologia per la quale sono disponibili cure efficaci e di provata sicurezza. Tuttavia a volte riscontriamo riacutizzazioni del disturbo dovute anche alla non corretta assunzione delle terapie. E’ una situazione inaccettabile per cui dobbiamo lavorare, insieme agli altri specialisti, per risolvere un problema in costante aumento”.