Palermo, un lavoro e una casa per 114 persone che vivevano in strada

E' uno dei risultati del progetto “DimORA! Pon Metro” che coinvolge Caritas Valdesi, Don Calabria e Crocerossa. Svolto un capillare lavoro tra privato sociale e servizi pubblici che ha attivato forme di graduale accompagnamento all’autonomia

Palermo, un lavoro e una casa per 114 persone che vivevano in strada

114 persone oggi hanno una vita diversa, grazie al capillare lavoro di rete tra privato sociale e servizi pubblici, che ha attivato diverse forme di accompagnamento graduale all'autonomia finalizzate all'inclusione sociale. E' uno dei risultati raggiunti dopo un periodo di accoglienza - avvenuta nei tre poli notturni e diurni San Carlo,  Centro Agape e Casa San Francesco - nell'ambito delle azioni di  “DimORA! Pon Metro”, il  progetto per l'accoglienza di soggetti fragili in povertà socio-sanitaria sviluppato nell’ambito dell’Asse 3 – Servizi per l'inclusione sociale del PON Metro Palermo. Il progetto, che ufficialmente si concluderà il prossimo 30 novembre, ha impegnato per tre anni la Caritas diocesana insieme alla coop. La panormitana, il Centro diaconale valdese La Noce, l'istituto Don Calabria e la Crocerossa.

In ognuno dei tre poli notturni e diurni a cui poi si è aggiunto in piena pandemia emergenziale la Domus Carmelitana sono state accolte 24 persone. Dall’avvio delle diverse azioni, sono state 522 le persone senza dimora accolte grazie alla creazione dei poli diurni e notturni, Centro Agape, Casa San Francesco, Casa San Carlo e Santa Rosalia, e di una quarta struttura, la Domus Carmelitana Siculorum, che si è aggiunta nel pieno dell’emergenza sanitaria per potenziare e ampliare il raggio d’azione degli interventi. Le strutture di accoglienza hanno favorito percorsi di supporto psicologico, assistenza sanitaria, attività di socializzazione, formazione e orientamento al lavoro. Inoltre, sono state prese in carico 191 istanze di residenza virtuale, permettendo alle persone di esercitare i propri diritti fruendo di tutti i servizi ad essa legati, dall'assistenza sanitaria alla sottoscrizione di contratti di lavoro.

Oltre alla realizzazione dei poli per l’accoglienza diurna e notturna, il progetto ha previsto anche l’attivazione di un’Unità di strada per il primo contatto con chi si ritrova a vivere in condizioni di estrema marginalità. Il servizio serale, organizzato e implementato da personale esperto, ha permesso la somministrazione di beni di prima necessità e di primo soccorso e la mappatura dei luoghi di stazionamento delle persone senza dimora; attualmente sono 364 i nuovi casi registrati oltre quelli già in carico ai servizi istituzionali, di cui 50 donne e 314 uomini. 114 sono oggi le persone, tra uomini e donne, che non vivono più in strada o in condizioni di forte marginalità sociale. In particolare, nel 2019 sono state 22 mentre, nel 2020 sono stati avviati 57 percorsi di autonomia di persone che con il reddito di cittadinanza sono riuscite a trovare una casa e anche un piccolo lavoro. A queste si aggiungono altre 35 persone che nel 2021 sono uscite dalla strada. Per 29 persone sono state trovate, in relazione ad altre problematiche specifiche legate anche alle dipendenze patologiche, altre strutture di accoglienza come Comunità alloggio per anziani, Sprar, Comunità terapeutiche assistite e case rifugio per vittime della tratta.

Un confronto tra le diverse attività svolte a favore dei senza dimora si svolgerà  venerdì 5 novembre, dalle ore 9 alle ore 18, nella Sala Tre Navate ai Cantieri Culturali alla Zisa con la conferenza di servizi “Obiettivo DimORA!”. Per l'occasione è prevista, infatti, una giornata di confronto, dialogo e ricerca sul contrasto alla marginalità adulta e la vulnerabilità delle persone senza dimora.

L’evento, organizzato nell’ambito delle azioni di  “DimORA! Pon Metro, portato avanti in partenariato da Istituto Don Calabria (ente capofila), Centro Diaconale “La Noce” - Istituto Valdese, La Panormitana Società Cooperativa Sociale e da Croce Rossa Italiana Comitato di Palermo, è rivolto a operatori e operatrici del pubblico e del privato sociale, a volontari e volontarie, e a persone sensibili al tema del contrasto alla grave marginalità adulta e alla condizione di vulnerabilità delle persone senza dimora. Il programma della giornata, articolato in diversi momenti, sarà un’occasione per interrogarsi su quali siano i bisogni più urgenti ai quali dare risposta e per immaginare insieme, tessendo relazioni e proposte, azioni preventive, inclusive e di autonomia. Nella mattina di venerdì, oltre agli interventi dei rappresentanti pubblici del comune e delle associazioni del terzo settore coinvolte, ci sarà un momento dedicato alla testimonianza diretta di alcuni ex senza dimora e senza dimora.

Nel pomeriggio, invece, si organizzeranno dei gruppi di lavoro tematici sulla prevenzione, inclusione sociale e sviluppo dell'autonomia. Successivamente, sull'esito dei lavori ci sarà una socializzazione in plenaria per la condivisione delle proposte avanzate dai partecipanti ai tre tavoli.

"Siamo partiti con l'attivazione dei tre poli notturni e diurni  - dice il coordinatore responsabile del progetto Marco Guttilla - a cui poi in emergenza sanitaria abbiamo aggiunto un altro polo per un anno. Quest'ultimo, ci ha permesso di lavorare, in lockdown anche a casi di persone con difficoltà maggiori, alcune delle quali necessitavano di interventi specifici legati anche alle dipendenze patologiche. Con tutte le persone con fragilità accolte abbiamo stipulato un patto di accompagnamento all'autonomia che prevede il coinvolgimento in diverse attività e mira, con il raggiungimento di alcuni obiettivi, alla fuoriuscita dalla struttura. Naturalmente, tutto questo non è facile perché abbiamo avuto anche coloro che, pur di non attenersi alle regole, hanno preferito andare via. E' chiaro che occorre che si instauri un patto di fiducia e di collaborazione che risponda alle principali necessità della persona. In alcuni casi, la sfida più grande è stata quella di costruire la rete attorno alla persona. Nei tre anni oltre 100 persone sono uscite dalla strada con un percorso autonomo di inclusione sociale e lavorativa. Questo risultato, grazie al gruppo di lavoro multidisciplinare che si è confrontato con tante difficoltà, è senz'altro positivo e ci sprona a trovare oggi altre strade per capire come proseguire le nostre attività in risposta ai bisogni di queste persone. Sicuramente, il punto di forza del progetto è stato l'impegno sinergico tra istituzioni pubbliche e privato sociale che ha permesso di raggiungere obiettivi significativi. Il futuro deve continuare a vederci collaboranti e all'interno di una rete comune dove si deve investire per l'attivazione di percorsi qualificanti di vita". L'ingresso alla giornata di venerdì 5 è consentito con green pass. Per partecipare all'evento è obbligatorio iscriversi compilando il seguente form: https://forms.gle/utmXarmEAjJsK6gs8

La giornata potrà, inoltre essere seguita online sui canali social: Youtube:https://www.youtube.com/channel/UCH0LdI009AR-WLqHXH8pqPw/videos; Facebook: https://www.facebook.com/dimoraponmetro; Instagram: https://www.instagram.com/dimora_ponmetro/

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)