Minori, Garlatti: abbiamo il dovere di garantire loro diritti e ascoltarli sempre
"Mi rivolgo al governo perché crei una piattaforma in cui i ragazzi possano esprimersi". Così Carla Garlatti, autorità garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, nel suo intervento al convegno "Infanzia e adolescenza: diritto al futuro", tenutosi a Roma in occasione della Giornata per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
"Quella dell'Onu è una convenzione rivoluzionaria: ha ricordato a tutti che i minori sono non solo oggetti ma anche soggetti di diritto". Lo ha affermato Carla Garlatti, autorità garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, nel suo intervento di stamattina al convegno "Infanzia e adolescenza: diritto al futuro", tenutosi a Roma presso l'Acquario romano in occasione della Giornata per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
"Ci sono i diritti dei minori e i minori hanno diritto di esercitarli ma abbiamo sperimentato- ha aggiunto Garlatti- come questi diritti possano essere facilmente compressi, nel corso della pandemia".
Bisogna considerare anche "la responsabilità degli adulti: anche se i minori sono titolari di diritti, gli adulti hanno comunque la responsabilità di aiutarli a crescere in modo sano e anche a sbagliare".
"L'articolo 12 della Convezione- ha sottolineato Garlatti- parla del diritto dei minori ad essere ascoltati: questo è un modo per realizzare altri loro diritti. I minori hanno diritto ad essere ascoltati ed esprimere liberamente la loro opinione ed è nostro dovere capire le loro esigenze e renderle effettive secondo il principio del superiore interesse del minore".
Per Garlatti, "già il Piano per l'infanzia prevede una norma che disciplini la partecipazione dei minori alla vita pubblica e mi rivolgo alle istituzioni perché mi piace pensare a un'Italia in cui in tutte le occasioni in cui siano coinvolti i minori, i minori vengano ascoltati e presi in considerazione: se il comune deve realizzare un parco- si è chiesa Garlatti- perché non chiedere ai minori dove vorrebbero quel parco?".
La garante si quindi rivolta alle amministrazioni e alle scuole: "tenete conto della volontà dei minori- ha detto- mi rivolgo al governo perché crei una piattaforma in cui i ragazzi possano esprimersi. Noi con la piattaforma 'La scuola che vorrei', abbiamo formulato delle domande alle quali i ragazzi stanno rispondendo in maniera significativa".
"Mi rivolgo poi al legislatore- ha proseguito- perché l'ascolto del minore deve essere canonizzato con una norma formale, perché sia strutturale e organizzato e non sporadico. Esempi di ascolto del minore, anche nelle amministrazioni, ce ne sono ma deve essere strutturale".
"Il mio ultimo punto- ha concluso- è l'istituzione di una giornata nazionale per la partecipazione, per accendere un faro e obbligare ogni anno a chiedersi cosa è stato fatto per realizzare quel diritto e che cosa potremmo fare ancora". (DIRE)