Migranti, "Un tetto per chi ne ha bisogno": a Verona l’appello per non chiudere i dormitori

Settanta stranieri rischiano di rimanere in strada. Su Change.org una petizione a sindaco e prefetto: “Dal 1° giugno perderanno un riparo e l’accesso ai servizi igienici, alla doccia e alla lavanderia, ma non diventeranno invisibili”

Migranti, "Un tetto per chi ne ha bisogno": a Verona l’appello per non chiudere i dormitori

“Un tetto per chi ne ha bisogno”: si chiama così la petizione lanciata su Change.org per trovare un riparo a circa settanta persone straniere a Verona, legittimamente presenti sul suolo italiano, ma che saranno sfrattate dai dormitori comunali dove hanno passato l’inverno. Queste persone “si aggiungeranno ad altre decine di migranti che non sono mai entrati nei dormitori per mancanza di posti, e che continuano a cercare disperatamente alloggi di fortuna - si legge nella petizione -. Si tratta di persone che hanno ottenuto l’asilo o un’altra forma di protezione internazionale o umanitaria, e che stanno lavorando (spesso con lavori precari o in nero, e in condizioni di pesante sfruttamento) nell’agricoltura e nella logistica. Non hanno una loro casa, sia a causa della precarietà del loro lavoro, sia perché è molto difficile trovare proprietari di appartamenti disposti ad affittarli agli stranieri”.

Dal 1° giugno perderanno il posto al dormitorio, e quindi anche l’accesso ai servizi igienici, alla doccia e alla lavanderia.” Non diventeranno invisibili, come qualcuno forse vorrebbe, e non se ne andranno da Verona. Alcuni di loro si arrangeranno a dormire all’aperto, altri occuperanno case sfitte. Poi arriverà la polizia locale a sgomberarli, con l’immancabile seguito di telecamere per dimostrare che il Comune combatte 'il degrado' - continuano i promotori dell’appello -. E loro andranno ad occupare altre case e altre aree di periferia, e a vivere in condizioni impossibili, in un 'gioco' di occupazioni e sgomberi assurdo, costoso, inefficace, dove non vince nessuno e perdono tutti. Soprattutto perdono i più deboli e perde il concetto stesso di dignità umana, mentre forse qualcuno guadagna una manciata di consensi  per poi trovarsi prigioniero dell’odio xenofobo che ha fomentato. E’ ora di finirla con questa disumana guerra ai poveri, agli ultimi, a persone che sono scappate dalla miseria e spesso anche dalla violenza, dalle bombe e dal terrorismo. E’ ora di dimostrare che questa  città sa accogliere, sa tutelare la dignità umana, sa offrire un futuro a chi, venendo da altre parti del mondo, vuole restare, lavorare e contribuire allo sviluppo della società. E’ ora di dire che non c’è sicurezza per nessuno se decine o centinaia di persone sono costrette a vivere sulla strada, a nascondersi, ad occupare case abbandonate”.

L’appello è rivolto al prefetto e al sindaco di Verona a cui si chiede di lasciare aperti i dormitori per queste persone, per garantire loro, nell’immediato, un riparo per la notte, una doccia e i servizi igienici. “Vi chiediamo di studiare soluzioni a medio termine, ad esempio attraverso la ristrutturazione e la messa a disposizione di edifici pubblici inutilizzati, che gli stessi ospiti potrebbero contribuire a pulire e a tenere in buone condizioni di manutenzione. E chiediamo al Comune di adottare una vera politica per fronteggiare l’emergenza abitativa, che purtroppo, con la prossima, probabile fine del blocco degli sfratti e dei licenziamenti, interesserà non solo i migranti, ma centinaia e forse migliaia di famiglie veronesi - conclude la petizione -. Perché vinca davvero la sicurezza, devono  vincere la solidarietà, l’inclusione, la dignità di tutti gli esseri umani”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)