Lombardia, ancora senza vaccino gli immigrati irregolari
Lettera del Naga al sindaco di Milano, Sala: “Abbiamo sollecitato più volte la Regione, ora ci rivolgiamo a lei come responsabile della salute di chi vive nella città"
In Lombardia c'è chi è ancora escluso dalla campagna vaccinale: sono gli stranieri privi di ogni tipo di documento. Al portale della Regione per la prenotazione del vaccino, possono ora accedere anche gli immigrati con codice provvisorio assegnato a chi ha partecipato alla cosiddetta sanatoria o con l'Stp, ossia il codice per lo “straniero temporaneamente presente”. Ma chi non ha permesso di soggiorno e neanche l'Stp è tagliato fuori. Ed è per questo che l'associazione Naga ha deciso di scrive una lettera al sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Dopo aver sollecitato più volte la Regione e le autorità sanitarie senza aver ottenuto risposta, ci rivolgiamo a Lei come responsabile della condizione di salute delle persone presenti sul territorio del suo Comune”, si legge nella lettera firma da Sabina Alasia, presidente del Naga.
L'esclusione degli irregolari “si pone in contrasto con l’art. 35 del D.Lgs 286/1998 che prevede che 'ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno, sono assicurate, nei presidi pubblici ed accreditate, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia ed infortunio -spiega il Naga- e sono estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva”. Sono in particolare garantiti, sempre in base all'articolo 35, “le vaccinazioni secondo la normativa e nell’ambito di interventi di campagne di prevenzione collettiva autorizzati dalle regioni”. Il Naga fa inoltre notare che il piano vaccinale nazionale anti Covid-19, stabilito dal Ministero della Salute, ha previsto delle categorie di vaccinandi facendo riferimento solo alla fascia d’età o a eventuali patologie o categorie professionali, senza che vi sia accenno alla regolarità del soggiorno.
Ci sono stranieri irregolari che hanno l'Stp, ma altri no. “Il codice Stp infatti è rilasciato a chi si reca in ospedale o pronto soccorso – sottolinea il Naga-. e, avendo necessità di cure urgenti essenziali e indifferibili, riceve le cure tramite l’assegnazione di questo codice che ha una validità di sei mesi. È facile capire che dunque non tutte le cittadine e i cittadini stranieri senza permesso di soggiorno hanno già un codice Stp, nè possono richiederlo per sottoporsi al vaccino”.
Si tratta di alcune migliaia di persone, tra cui ci sono anche cittadini comunitari “privi sia di copertura sanitaria che di documenti di identità italiana". La richiesta del Naga è molto chiara: “È necessario invece prevedere un accesso diretto ed efficiente per tutte per le persone presenti sul territorio. Il virus non conosce confini, che non vanno quindi imposti alla vaccinazione”. E secondo il Naga sarebbe sbagliato affidarsi solo all'intervento di associazioni del terzo settore che vadano a cercare gli irregolari. “L'accesso diretto che non può essere sostituito dall'intervento delle associazioni o di altri enti del terzo settore perché la presenza sul territorio di questi soggetti non è tale da permettere loro di raggiungere tutta la popolazione priva di documenti presente sul territorio”. La proposta del Naga di organizzare degli Open day, al quale potranno accedere senza formalità anche gli stranieri esclusi.