L’influencer del Barocco. La bellezza dell'arte in Rete grazie a Costantin Pelka, divulgatore culturale

Da circa tre anni sulla sua pagina Ig, che conta oltre 200mila follower, racconta con gallerie fotografiche e reel chiese, castelli e opere d’arte barocche

L’influencer del Barocco. La bellezza dell'arte in Rete grazie a Costantin Pelka, divulgatore culturale

La Asamkirche si trova nel centro storico di Monaco di Baviera, a una manciata di minuti di strada a piedi dalla cattedrale, la Frauenkirche, e dalla Marienplatz, uno dei luoghi più amati dai monacensi e dai turisti. Dedicata a s. Giovanni Nepomuceno, venne costruita tra il 1733 e il 1746 dai fratelli Cosma Damian e Egid Quirin Asam, da cui ha poi preso il nome. Originariamente era stata pensata come un edificio di culto privato, ma gli abitanti di Monaco costrinsero i fratelli Asam ad aprirla al pubblico. È un vero gioiello del tardo barocco. Negli ultimi mesi è stata visitata da oltre 612mila persone. Come? Attraverso lo smartphone e grazie ad un reel  pubblicato su Instagram.

L’incalzante susseguirsi degli arpeggi della violinista Lucie Paradis in “Balder”, brano del compositore contemporaneo Christian Reindl, accompagnano lo spettatore in un unico e originale volo all’interno della chiesa, alla scoperta di affreschi, stucchi e sculture di color rosso-bruno e oro. Il tutto amplificato dai chiaroscuri e dalla luce diffusa, che abbraccia la volta decorata con affreschi e trompe-l’oeil – opera di Cosmas Damian – che illustrano la vita e il martirio di s. Giovanni Nepomuceno.

Autore del video, pubblicato sulla pagina Ig @baroqueblockbuster, è il 33enne bavarese Costantin Pelka. Consulente in materia di comunicazione, Pelka – che ha studiato storia dell’arte, teologia e filosofia – nel tempo libero è un blogger culturale. Da circa tre anni sulla sua pagina Ig, che conta oltre 200mila follower, racconta con gallerie fotografiche e reel chiese, castelli e opere d’arte barocche.

“Ho iniziato con Instagram – scrive nel post dedicato alla Asamkirche – per salvare come in un archivio le immagini dei luoghi delle mie escursioni”.

“Il momento perfetto è una questione di prospettiva – aggiunge Pelka –. Nel corso degli anni ho imparato che il momento perfetto è una questione di aspettative e di ciò che il mio occhio ha guardato piuttosto che la foto ideale nella mia immaginazione. Ho imparato che dovevo tornare nello stesso posto il più spesso possibile, per vivere lo spazio barocco così com’è, con tutta la bellezza di quel momento”.

Nel suo smartphone Pelka ha una app che gli segnala la posizione del sole. E poi ci sono l’esperienza e l’elenco con le date delle visite e dei sopralluoghi che ha fatto. “Per molto tempo – racconta in un’intervista pubblicata dal portale katholisch.de  – ho pensato che nella Asamkirche fosse particolarmente bello a mezzogiorno. Ma ora la sera la chiesa fa ancora più effetto”. “È come una Escape-Room. Il barocco è emozione pura”. Volute, stucchi, decorazioni dorate e schiere di putti che sembrano prendere il volo mettono Pelka di buonumore.

La passione per tutto quello che è barocco – dall’architettura alla pittura, dalla scultura alla musica – è nata durante gli anni di studio ed è andata crescendo sempre più. Così come la curiosità di scoprire sempre più luoghi in cui lo spirito barocco, nella sua stravaganza e bizzarria, ha trovato espressione. Dire che Pelka ha visitato finora “molti posti” è alquanto generico. Probabilmente – spiega – sono più di 800. Di volta in volta documentava le sue uscite su Ig e ben presto ha notato che c’erano molti appassionati di barocco su Internet. “E così è venuta fuori la mia passione per il barocco”.

Inizialmente Pelka accompagnava i suoi post con descrizioni come se fossero dei mini saggi di storia dell’arte e usava la sua pagina Ig come una sorta di archivio di studio. Col tempo, però, si è reso conto che non servivano tante parole, bastava solo la potenza delle immagini. E così ha cercato di lasciare che le immagini parlassero da sole.

Circa il 20% dei suoi followers provengono dalla Germania, il 30% dall’America e molti da Paesi di lingua spagnola. Con i suoi viaggi virtuali alla scoperta di un mondo scintillante e abbagliante, pieno di putti e panneggi, raggiunge soprattutto giovani tra i 25 e i 35 anni. Non tutti sono religiosi.

La rete ha le sue dinamiche. Le immagini di Maria sono tra i motivi più popolari sul suo account. “Un crocifisso oggi non porta nessun like – spiega – ma le raffigurazioni di Maria piacciono ai frequentatori della rete. D’altronde la mamma è sempre la mamma!”.

La religione e la fede hanno un posto importante nella vita di Pelka, ma non è un “fondamentalista”. Questo vale anche per i fatti e gli scenari di storia dell’arte, che inserisce in maniera intelligente e spiritosa nei suoi racconti digitali. In questo suo hobby, Pelka combina in modo costruttivo la sua spiritualità e le sue conoscenze di storia dell’arte. A chi arriva sulla sua pagina Ig non chiede particolari conoscenze religiose o storico-artistiche. “Non dovete sapere nulla di arte, religione o storia: vi porterò in viaggio”. Il suo obiettivo è quello di introdurre i naviganti della rete nel mondo del barocco e suscitare il loro interesse. “Dopo tutto – puntualizza – ci si può divertire in chiesa anche senza capire tutto il simbolismo”. “Anche se – ammette – un minimo di conoscenza preliminare aiuta”.

Sul suo smartphone Pelka segna l’elenco dei luoghi che vuole ancora visitare e raccontare sulla sua pagina Ig. Ogni giorno se ne aggiungono di nuovi e la cartina geografica digitale che appare sullo schermo è letteralmente coperta da una miriade di segnaposto blu. “È il mio archivio e la mia lista di cose da fare”, afferma. “In realtà il barocco qui a Monaco è ancora più impressionante che a Roma, perché qui tutto è stato esaltato e amplificato. In realtà sarebbe stato più semplice segnare i luoghi dove non c’è nulla di barocco”.

Per i suoi racconti digitali Pelka ha bisogno di visitare un luogo diverse volte. Sempre con il cellulare in mano, per catturare un elemento architettonico, un particolare riflesso della luce, una prospettiva insolita. “Nel barocco le tende si aprono e ci sono cornici e assi visivi. Devo raccogliere questi dispositivi stilistici in immagini e video per poi montarli a casa”. Nel fare tutto questo è sempre in movimento. “Non sono io a fare qualcosa con lo spazio che visito, ma è lo spazio a voler fare qualcosa con me”. Tuttavia, ciò che lo spazio ha in mente lo si può scoprire solo con il movimento. È quello che Pelka chiama “sguardo sperimentale”. Uno sguardo che ha imparato facendo il chierichetto nella sua chiesa barocca. Da qualche settimana, per le sue riprese, Pelka utilizza un drone, uno strumento che gli evita di arrampicarsi su balaustre o rimanere in equilibrio su travi. Quelli tecnici non sono, tuttavia, gli ostacoli maggiori che l’influencer del barocco si trova ad affrontare. Sono spesso le parrocchie e le diocesi a porre paletti e restrizioni. Molte parrocchie non riescono a cogliere i tesori che sono conservati nelle loro chiese. Altre sono scettiche sull’utilità del suo lavoro e non comprendono l’immensa portata che offrono i social media. “La Chiesa rinuncia a un enorme potenziale, se non riesce a mettere in mostra le sue risorse. È proprio l’estraneità e la relativa apertura e connettività dei simboli religiosi che permetterebbe di raggiungere le persone in modo nuovo”.

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Fonte: Sir