Insegnare la legalità. Non sono rare le iniziative che coinvolgono istituti e studenti, insegnanti e genitori, sul tema della legalità

Proprio a scuola si possono imparare le regole della convivenza e del rispetto reciproco, regole che danno significato al termine “legalità”

Insegnare la legalità. Non sono rare le iniziative che coinvolgono istituti e studenti, insegnanti e genitori, sul tema della legalità

Legalità: è un termine che ricorre spesso e che nei giorni scorsi è stato sottolineato in modo particolare, legandolo alla memoria del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie e degli uomini della scorta uccisi nell’attentato del 23 maggio di 32 anni fa a Capaci. Una strage di mafia cui seguì, a distanza di pochi mesi, l’uccisione del collega e amico di Falcone, Paolo Borsellino.
“La scuola – ha affermato tra l’altro il ministro dell’Istruzione Valditara – è luogo privilegiato per l’educazione alla legalità e al contrasto delle mafie, baluardo dei principi di libertà e democrazia che sono a fondamento della nostra società”.
E’ vero quanto afferma il Ministro: proprio a scuola, infatti, si possono imparare le regole della convivenza e del rispetto reciproco, regole che danno significato al termine “legalità”.
Non sono rare le iniziative che coinvolgono istituti e studenti, insegnanti e genitori, sul tema della legalità e la partecipata manifestazione, proprio il 23 maggio scorso, ha confermato l’attenzione del mondo scolastico che peraltro cerca di costruire la legalità ogni giorno, valorizzando percorsi educativi attenti alla crescita complessiva delle giovani generazioni e in particolare attraverso l’impegno per l’inclusività.
Una scuola inclusiva, infatti, si basa sul rispetto delle regole e delle persone, sull’accoglienza delle diversità in un quadro di riferimenti condivisi e di rapporti autentici tra le generazioni. La legalità non è infatti soltanto la corretta applicazione delle leggi, un principio formale che fa da cornice alla vita civile. Piuttosto consiste in atteggiamenti concreti, modi di comportarsi autentici e quotidiani che comprendono certamente la lotta ai fenomeni “illegali” – nei giorni scorsi l’indice è stato puntato sulla lotta alla mafia – ma più ancora promuovono azioni e modi di vivere positivi.
L’attenzione alla legalità, a scuola, vuol dire allora agire concretamente per rispettare le dinamiche del processo scolastico, per garantire che ogni studentessa e ogni studente possa esprimere al meglio la propria personalità, per mettere al margine ogni forma di bullismo che purtroppo sappiamo ben presente nelle aule come nella società più in generale.
L’attenzione alla legalità è anche certamente l’approfondimento culturale dei valori che animano la nostra convivenza civile e in particolare quelli che si intrecciano con il dettato della Costituzione. E’ l’impegno a quella “educazione civica” che la scuola cerca di mantenere al proprio interno anche come una materia di studio specifica.
Vale la pena di raccogliere l’invito che viene dal ricordo di un momento così difficile per la nostra società come fu quello segnato dalle stragi di mafia. Ricordare è un modo per non distrarre l’attenzione, per richiamare alla prospettiva educativa, per rinnovare l’impegno. E’ un modo per non dare per scontato valori e comportamenti, per evitare che siano presenti solo nei discorsi delle Istituzioni. Insomma, ricordare è guardare indietro per potersi di nuovo rivolgere al futuro, cercando di fare tesoro dell’esperienza per costruire un presente migliore. Nella scuola e non solo.

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Fonte: Sir