Gli incidenti stradali continuano ad attestarsi a livello mondiale come principale causa di morte tra giovani e giovanissimi

La promozione della sicurezza stradale è riconosciuto dal Ministero della Salute come Lea, ovvero Livello essenziale di assistenza al cittadino

Gli incidenti stradali continuano ad attestarsi a livello mondiale come principale causa di morte tra giovani e giovanissimi

Gli incidenti stradali continuano ad attestarsi a livello mondiale come principale causa di morte tra giovani e giovanissimi (15-29 anni). Lo testimoniano, purtroppo, alcuni recenti tragici episodi in cui ragazzi non ancora ventenni hanno perso la vita sull’asfalto assieme a coetanei, o hanno causato il decesso di altre persone coinvolgendole in scontri disastrosi.

Tra le cause più rilevanti vi sono l’eccesso di velocità, l’utilizzo dello smartphone durante la guida, l’abuso di alcol e di sostanze e, in alcuni casi, le sfide lanciate sui social network. Purtroppo in età giovanile la capacità di valutare correttamente i rischi e di prendere decisioni coerenti a tale consapevolezza non è del tutto maturata. Inoltre, ci sono altri fattori che spesso condizionano i comportamenti dei ragazzi alla guida di autoveicoli o ciclomotori, come la pressione dei coetanei, la tendenza a superare i limiti, il desiderio di sperimentare e anche un certo senso di “invulnerabilità” che caratterizza determinate età.

Diverse ricerche condotte a livello nazionale su giovani tra i 14 e i 25 anni mostrano che la scarsa percezione dei rischi legati alla velocità o all’uso di alcol e sostanze, nonché all’utilizzo del cellulare, si associano a comportamenti non corretti come il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, sui ciclomotori molti non allacciano il casco, a volte il numero dei passeggeri sui veicoli è superiore al limite consentito. Sulla sicurezza incide anche l’ascolto della musica a tutto volume, che impedisce spesso di percepire importanti stimoli sonori provenienti dalla strada, o l’eccessiva vivacità dei passeggeri che determina la distrazione del guidatore. Spesso, poi, ai neopatentati vengono affidate automobili troppo potenti, che richiederebbero una maggiore esperienza nella guida. Pare, inoltre, che i maschi siano più soggetti a incidenti delle femmine.

Negli ultimi anni il Ministero dell’istruzione e del merito ha avviato – in collaborazione con Polizia Stradale, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Dipartimento di Psicologia dell’Università “Sapienza” di Roma, Automobile Club d’Italia, Fondazione ANIA, Federazione Ciclistica Italiana, Federazione Motociclistica Italiana – nelle scuole percorsi di sensibilizzazione e informazione rispetto alla sicurezza stradale. Tra le iniziative più rilevanti, la creazione della piattaforma www.edustrada.it  dedicata a tutte le scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie del territorio nazionale, il cui scopo è quello di diffondere tra i più giovani la cultura della guida sicura in strada per educarli a compiere scelte consapevoli e responsabili, orientate alla loro sicurezza e a quella degli altri.
Inoltre è stato recentemente avviato un progetto di “E-mobility”, con l’obiettivo di condividere materiali didattici sui temi della mobilità sostenibile ed avviare l’alta formazione dei docenti e studenti sulle tematiche in questione. Anche questo è un argomento piuttosto urgente e affrontarlo nel percorso di istruzione, sia nell’ambito dell’educazione civica che in quello delle discipline scientifiche, può essere efficace per realizzare una solida cultura ambientale fra le nuove generazioni di cittadini.

La promozione della sicurezza stradale è riconosciuto dal Ministero della Salute come Lea, ovvero Livello essenziale di assistenza al cittadino. Le campagne di prevenzione e di informazione divengono quindi prestazioni sanitarie da garantire alla comunità.

L’educazione dei giovani, intesa soprattutto come promozione di atteggiamenti responsabili e promozione di stili di vita corretti, resta dunque lo strumento più valido nella prevenzione degli incidenti stradali. Essa deve essere però costante e richiede un approccio multisettoriale con la forte collaborazione tra i diversi ministeri, il territorio e le altre realtà coinvolte.

Non dimentichiamo, però, che la promozione della sicurezza stradale riguarda anche le altre fasce d’età della popolazione e in un progetto generale di sensibilizzazione, il ruolo dei giovani potrebbe essere fondamentale. Opportunamente formati, infatti, potrebbero collaborare per rompere schemi consolidati e cattive abitudini di adulti più difficili da raggiungere tramite le campagne di informazione.

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Fonte: Sir