Giornata Alzheimer, i 10 campanelli d’allarme a cui prestare attenzione
Dalla perdita di memoria alle difficoltà nelle attività quotidiane; dalla difficoltà nel pensiero astratto ai cambiamenti di umore e di comportamento. Alla vigilia della Giornata mondiale, Orpea stila un decalogo e inaugura un Numero Amico dedicato ai caregiver
In Italia si stima che siano circa 1 milione e 200mila le persone con demenza. Di queste il 50-60 per cento sono colpite da Alzheimer e, secondo le previsioni, nel 2050 la malattia interesserà 152 milioni di persone in tutto il mondo. “Nelle nostre strutture siamo impegnati quotidianamente nella cura e nell’assistenza dei malati di Alzheimer e nel supporto ai loro famigliari – spiega Thibault Sartini, ceo Cluster New Countries, di cui fa parte anche l’Italia, di Orpea, tra i principali player a livello mondiale nel settore delle residenze per anziani e delle case di cura riabilitative –. Ci è sembrato importante celebrare la ricorrenza del 21 settembre, Giornata mondiale dell’Alzheimer, con un ampliamento a 40 posti letto dedicati nella nostra residenza milanese San Felice di Segrate”.
Maratona diffusa e Numero amico
Orpea ha scelto anche di partecipare alla Maratona diffusa promossa da Maratona Alzheiner per la raccolta fondi: anche i membri dello staff e alcuni ospiti delle 17 residenze italiane del gruppo scenderanno simbolicamente in campo accanto ai maratoneti, indossando la maglietta della manifestazione e percorrendo, “con le gambe e soprattutto con il cuore”, qualche km o anche solo alcuni metri nei giardini interni delle residenze. “Vogliamo dare – continua Sartini – il nostro contributo a malati e famiglie di tutta Italia in modo molto pratico e concreto. A questo scopo abbiamo istituito – inaugurerà proprio domani, 21 settembre: 800814849 attivo da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 18 – un Numero amico per dare orientamento sul tema dell’invecchiamento e della demenza e abbiamo messo a disposizione sul nostro sito una serie di consigli, informazioni e stilato i ‘campanelli d’allarme’ a cui fare attenzione per poter individuare la malattia nelle sue prime fasi”. Nelle varie strutture sono poi state organizzare diverse iniziative a tema: dal Memory Gigante in giardino per allenare la memoria al Laboratorio di Cucina; dallo sportello di ascolto per i parenti all’iniziativa ‘Ricordi in foto’ per la creazione di un grande album dei ricordi degli ospiti con i loro cari.
I 10 campanelli d’allarme
“Premesso il fatto che esiste una grande variabilità individuale nella manifestazione della malattia, soprattutto nelle fasi di esordio, vogliamo segnalare quelli che possono essere i campanelli d’allarme più comuni a cui occorre prestare attenzione”. Primo ‘campanello’, la perdita di memoria che compromette la capacità lavorativa: “La dimenticanza frequente o un’inspiegabile confusione mentale può significare che c’è qualcosa che non va”. E poi difficoltà nelle attività quotidiane e problemi di linguaggio: “A tutti può capitare di avere una parola ‘sulla punta della lingua’, ma la persona con Alzheimer può dimenticare parole semplici o sostituirle con parole improprie”.
Quarto ‘campanello’, il disorientamento nel tempo e nello spazio. La persona malata di Alzheimer, per esempio, può perdere la strada di casa. Ancora, diminuzione della capacità di giudizio: la persona con Alzheimer può vestirsi in modo inappropriato, per esempio indossando un accappatoio per andare a fare la spesa o due giacche in una giornata calda. Punto 6, la difficoltà nel pensiero astratto: “Per il malato di Alzheimer può essere impossibile riconoscere i numeri o compiere calcoli”. Settimo campanello, mettere la cosa giusta al posto sbagliato: “Una persona con Alzheimer può mettere gli oggetti in luoghi davvero singolari, come un ferro da stiro nel congelatore o un orologio da polso nel barattolo dello zucchero, e non ricordarsi come siano finiti là”. Vengono poi segnalati i cambiamenti di umore o di comportamento, particolarmente repentini e senza alcuna ragione apparente; i cambiamenti di personalità – “La persona con Alzheimer può cambiare drammaticamente la personalità: da tranquillo diventare irascibile, sospettoso o diffidente”. Infine, la mancanza di iniziativa che la persona con Alzheimer perde progressivamente, in molte o in tutte le sue solite attività.