Freddo e Covid incombono, le onlus incalzano il comune di Milano

Le associazioni di volontariato milanesi accendono le sirene d'allarme dopo la denuncia della Caritas ambrosiana: il covid ha lasciato per strada finora 300 persone, che hanno perso la casa, e altre 600 che non riescono più a pagare l'affitto

Freddo e Covid incombono, le onlus incalzano il comune di Milano

Le associazioni di volontariato milanesi accendono le sirene d'allarme dopo l'avviso della Caritas ambrosiana che l'altro giorno ha reso noto che il Covid ha lasciato per strada finora 300 persone che a Milano hanno perso la casa e altre 600 che non riescono più a pagare l'affitto. "Per strada ci sono sempre più persone. Questa è un'emergenza", denuncia Maddalena Baietta, fondatrice della onlus 'Ronda carità e solidarietà'', realtà che apre la galleria dei soggetti sentiti dalla 'Dire' per fare il punto di una situazione che alle soglie dell'inverno si annuncia complicata. I senzatetto aumentano e con il calo delle temperature diventa ancora più urgente pensare a dove poter ospitare chi non ha una casa. "Stiamo aspettando indicazioni dal Comune- continua Baietta- ma tutto tace".

Per evitare la diffusione del nuovo coronavirus le strutture che accolgono i clochard dovranno rispettare il distanziamento. "Crescerà la domanda e le norme anti Covid-19 imporranno una gestione differente degli spazi. Non potremo accettare nessuna forma di assembramento", spiega Fernando Barone, dell'associazione 'Protetto'. Serviranno, quindi, ambienti ampi in cui poter garantire posti letto ben separati. Viene spontaneo chiedersi se basterà ciò che il Comune ha messo a disposizione nel 2019. Per Baietta e per tanti altri volontari probabilmente no: "Bisognerà riorganizzarsi".

Palazzo Marino per ora non ha dato nessuna indicazione su come verranno pianificati gli spazi e se realmente qualcosa cambierà. Nel 'Piano freddo' dell'anno scorso erano previsti 2.700 posti letto: ogni struttura ne accoglieva quanti poteva. Nella Casa Jannacci di via Ortles, ad esempio, gli ospiti erano 600. Secondo Barone ora quei locali potranno contenere la meta' delle persone. "Si scatenerà, come sempre, una guerra tra poveri". Dal 2014 l'associazione 'Protetto' distribuisce pasti caldi nei quartieri della città. "Fino a pochi mesi fa 250 porzioni erano sufficienti, ora ne stiamo preparando 300 e non sappiamo neanche se basteranno", aggiunge Barone.

Nell'ultimo censimento disponibile (febbraio 2018) a Milano erano stati individuati 2.608 clochard. Mario Furlan dell'associazione 'City Angels' ne conta, oggi, circa 3.000. Numeri flessibili, che raccontano una società in cui è sempre più facile, soprattutto dopo l'emergenza Covid-19, perdere la propria casa e ritrovarsi da soli. Negli ultimi cinque mesi, secondo la Caritas, è accaduto a 300 persone. "Molti prima vivevano in camerate abusive. Fino a quando lavoravano, riuscivano a pagare l'affitto. Poi con il lockdown, non avendo più entrate, sono dovuti andare via", sottolinea Baietta. I proprietari chiedono i soldi in anticipo: cento o duecento euro ogni settimana. Cifre troppo alte per chi non ha nessun risparmio.

"Noi siamo qui, siamo pronti ad aiutare chi ne ha bisogno. Ci organizzeremo, come abbiamo fatto nei primi mesi della pandemia: gel igienizzante, letti distanziati e mascherine", rassicura Furlan. Con l'associazione 'City Angels' durante il lockdown si e' occupato dell'accoglienza di 100 persone. "Siamo riusciti a non avere nessun contagiato", racconta. Bisogna ingegnarsi. Autonomamente, qualche volta: "Per ridurre i rischi abbiamo pagato a nostre spese la disinfestazione".

La fondazione 'Ronda carità e solidarietà spera di avere indicazioni precise quanto prima: "Il 6 ottobre abbiamo una riunione con l'amministrazione comunale. Mi auguro che ci dicano qualcosa". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)