“Fiori dal nulla”: il videoclip dei ragazzi dell'istituto penale minorile di Palermo
Lavoro realizzato nell’ambito del progetto “Musica in libertà”. Clara Pangaro (direttrice Malaspina): "Occorre provare a conoscere questi ragazzi non solo per i reati che hanno commesso ma anche per le loro attitudini e qualità"
Emozioni a ruota libera espresse in musica e parole. Si intitola "Fiori dal nulla" il videoclip realizzato da nove ragazzi che si trovano nell’istituto penale per minori Malaspina di Palermo. “È la rabbia che ci ha portato in gabbia, queste parole mi fanno liberare”: è uno dei versi della canzone del videoclip scritta dai ragazzi, di età compresa tra 16 e 21 anni, all’interno del progetto "Musica in libertà". Il brano fa parte delle 7 canzoni scritte dai giovani come risultato del laboratorio di scrittura avvenuto con la collaborazione dei musicisti Giuseppe Giacalone noto come “Jaka” e Claudio Terzo insieme alla tutor psicologa Ornella Longo e due educatori dell'istituto Annalisa Arcoleo e Dario Caggia.
Il progetto, promosso dall’associazione Rock10elode e finanziato dall’8x1000 della Chiesa Valdese, ha avuto l’obiettivo finale di dare ai minori detenuti spazi e tempi per coltivare le proprie attitudini artistiche e comunicative. Le attività, organizzate in collaborazione con l’istituto si sono svolte a partire dal mese di febbraio e sono state pensate come uno “spazio aperto” durante il quale condividere testimonianze personali sugli argomenti trattati e scrivere canzoni. Nell’istituto penale di Palermo, attualmente, sono reclusi 14 giovani di età compresa tra 14 e 25 anni.
"Questo laboratorio, frutto di un grande lavoro di squadra e di tanta sinergia, come molti altri – afferma Clara Pangaro, direttrice dell’istituto Malaspina – ha principalmente una valenza educativa. Il lavoro che facciamo con i ragazzi è quello di fornire loro una serie di spunti di riflessione affinchè possano rivisitare le loro storie di vita e i percorsi che li hanno condotti a fare l'esperienza dentro il circuito penale e con il carcere. L'intento è quello di cercare di reindirizzare la vita verso scelte diverse più orientate verso i valori di legalità, di rispetto e di cittadinanza attiva. In questo caso, i ragazzi sono riusciti a raccontare alcuni momenti della loro vita con il linguaggio musicale, raccontando di sé, della loro esperienza detentiva ma anche esprimendo desideri e sogni che sperano di realizzare. In 'Fiori dal nulla' ognuno di loro ha scritto il suo pezzo della canzone; li abbiamo guidati, infatti, affinchè potessero mettere in parole e musica tutto il loro mondo interiore".
"Per il momento ci stiamo adoperando, inoltre, per proporre e presentare questo lavoro in occasione di alcuni eventi cittadini che saranno in programma già a partire da settembre - continua Clara Pangaro -. L'obiettivo più importante è, infatti, quello di riuscire a favorire una buona comunicazione tra l'interno del carcere e la società esterna. La cittadinanza deve provare a conoscere questi ragazzi non solo per i reati che hanno commesso ma anche per le loro potenzialità, attitudini e qualità; un modo per allontanare la tendenza della società a mettere delle etichette sulle persone. A questi ragazzi, che sono molto giovani, attraverso vari incontri e iniziative, offriamo alcune opportunità per intraprendere un percorso nuovo in cui scoprono di avere tante belle risorse. Questa esperienza, in particolare, ha dato loro fiducia perché li ha aiutati ad avere maggiore stima di sé e di scoperta delle capacità che possono essere anche spendibili per il loro futuro. Cerchiamo sempre di lavorare sulla singolarità di ognuno di loro offrendo dei programmi che siano rispondenti alle loro attitudini attraverso iniziative specifiche come per esempio i corsi di giardinaggio, il laboratorio di biscotti, di pasticceria ed altro ancora. Naturalmente, sta poi a loro potere valorizzare e fare tesoro di quanto realizzato per orientarlo verso una prospettiva futura più ampia. I ragazzi, nello specifico con il videoclip, sono stati fieri ed orgogliosi di potere mostrare alle famiglie quello che hanno fatto. E' bello perché è stato tutto un percorso itinerante perchè il progetto era partito inizialmente solo come laboratorio di scrittura di canzoni mentre poi invece si è scelto insieme di musicare un testo e di realizzare un video".
Serena Termini