Droghe. Osservatorio europeo: cresce uso di stimolanti, Mdma non più di nicchia
È quanto emerge dalle analisi delle acque reflue condotte a marzo 2019 dall’Osservatorio di Lisbona in 68 città europee di 23 diversi paesi europei. Lo studio ha riguardato cocaina, Mdma, anfetamina e metanfetamina e ha mostrato un incremento nell’uso delle quattro sostanze
ROMA - Mdma non più una droga di nicchia il cui utilizzo è limitato a discoteche e feste, mentre cresce l’utilizzo di cocaina, anfetamine e metanfetamine nelle più grandi città europee. È quanto ha rilevato un nuovo studio condotto dall’Osservatorio europeo sulle droghe di Lisbona (Emcdda) sulle acque reflue di 68 città europee di 23 diversi paesi europei per esplorare i comportamenti riguardo l’assunzione di stupefacenti tra gli abitanti. "L'analisi delle acque reflue ha dimostrato la sua utilità nell'ultimo decennio come un nuovo importante strumento di monitoraggio degli stupefacenti che integra metodi di monitoraggio più consolidati - Alexis Goosdeel, direttore dell’Emcdda -. Fornendo dati quasi in tempo reale sui modelli di consumo di droghe, sia geograficamente che nel tempo, questo nuovo approccio può offrire un'istantanea preziosa dell'uso di droga nelle città chiave in Europa e un quadro dei mutamenti emergenti nei comportamenti di consumo".
L’analisi è stata condotta con campioni giornalieri di acque reflue nei bacini idrografici degli impianti di trattamento delle acque reflue per un periodo di una settimana, durante marzo 2019, spiega una nota dell’Emcdda. Si tratta di acque reflue che provengono da città che complessivamente raggiungono una popolazione di 49 milioni di persone, ma la ricerca si è limitata a registrare residui di quattro stupefacenti, ovvero anfetamina, cocaina, Mdma e metanfetamina, mentre cannabis ed eroina non sono incluse nello studio. L’analisi delle acque reflue ha permesso di rilevare il trend di utilizzo rispetto alle altre rilevazioni condotte negli anni passati. “Rispetto agli anni precedenti - spiega l’Osservatorio di Lisbona -, l’analisi condotta nel 2019 indica un aumento complessivo nella rilevazione dei quattro stupefacenti studiati”. Tra questi, a spiccare è l’Mdma che mostra un aumento nei residui nella maggior parte delle città coinvolte dallo studio: delle 42 città con dati sulle acque reflue per il 2018 e il 2019, infatti, ben 23 hanno riportato un aumento, mentre il dato sui residui più alto è stato registrato in Belgio, Germania e Paesi Bassi. “Non è più da considerare uno stupefacente di nicchia limitata a discoteche e feste, ma ora è utilizzata da una gamma più ampia di giovani in ambienti tradizionali della vita notturna”.
Per quanto riguarda la cocaina, tra le città europee coinvolte nello studio con dati comparabili tra 2018 e 2019, gli ultimi trend rivelano un ulteriore aumento nei consumi in 27 città su 45. I valori più alti sui residui individuati nelle acque reflue sono stati registrati nelle città coinvolte dell’Europa occidentale e meridionale, in particolar modo in Belgio, Olanda, Spagna e Regno unito. L'analisi rivela anche livelli molto bassi di consumo di cocaina nella maggior parte delle città dell'Europa orientale, ma i dati più recenti, spiega l’Osservatorio di Lisbona, mostrano comunque segnali di aumento anche per queste città. Anche anfetamina e metanfetamina fanno registrare un aumento dei residui intercettati dalle analisi delle acque reflue. “i dati più recenti mostrano che la maggior parte delle città ha riportato un aumento dei residui di anfetamina - spiega l’Emcdda -. Delle 41 città con dati per il 2018 e il 2019, 21 città hanno riportato un aumento per l'anfetamina. I risultati sono variati notevolmente tra i luoghi di studio, con i livelli più alti riportati nelle città del nord e dell'est dell’Europa”. Livelli molto più bassi di residui, invece, sono stati rilevati nelle città del sud Europa. Tradizionalmente utilizzata maggiormente in paesi come la Repubblica Ceca e Slovacchia, la metanfetamina ha fatto registrare la sua presenza anche a Cipro, in Germania orientale, in Spagna e in diverse zone dell’Europa settentrionale, come Danimarca, Lituania, Finlandia e Norvegia.
Tra le 42 città con dati sulle acque reflue sulla metanfetamina per il 2018 e il 2019, sono 17 quelle hanno riportato un aumento. Contrariamente alle altre sostanze stupefacenti stimolanti, però, i livelli dei residui di metanfetamina sono molto bassi o trascurabili nella maggior parte delle città prese in considerazione. Lo studio ha permesso di rilevare anche un’utilizzo delle droghe analizzate maggiormente concentrato nel fine settimana. Un fenomeno che riguarda in particolare cocaina e Mdma, a cui si aggiunge anche l’anfetamina che così entra a far parte ancor più che in passato delle sostanze generalmente utilizzate nei luoghi del divertimento del fine settimana. I risultati dello studio hanno mostrato un diverso utilizzo della metanfetamina, i cui residui risultano distribuiti in modo più uniforme lungo tutta la settimana di analisi. Un trend che fa pensare ad un utilizzo ancora di nicchia di questo stupefacente e dovuto maggiormente a consumatori a rischio.