Dopo di noi, Massimiliano piange il papà e chiede futuro. Berliri scrive a Gualtieri
Massimiliano è ospite di una delle case famiglia per persone con disabilità di Spes contra Spem. Il presidente al sindaco: “Le sto chiedendo di promettere a Massimiliano che da oggi in poi e fino alla fine ci sarà una comunità che si prenda cura di lui. Una città attenta, una casa famiglia in grado di funzionare”. Con le giuste risorse
Massimiliano ha perso il papà e, d'ora in poi e per sempre, ha bisogno di una comunità che si prenda cura di lui. E' un appello accorato quello che arriva al sindaco di Roma Gualtieri dalla cooperativa Spes contra Spem, che gestisce, nel III Municipio, quattro case famiglia, due per persone con disabilità e due per minori a rischio e giovani adulti con disagio che sperimentano un percorso di autonomia.
In una di queste case famiglia, Casa Salvatore, abita Massimiliano, che ieri ha dovuto dare l'ultimo saluti al papà Aldo, che viveva in una Rsa e oggi non c'è più. A scrivere al sindaco è il presidente della cooperativa, Luigi Vittorio Berliri. “Questa mattina ci sono i funerali di Aldo. Il papà di una persona con disabilità. Aldo viveva in una Rsa, il figlio Massimiliano in una (bellissima) casa famiglia del comune di Roma: Casa Salvatore. Oggi Massimiliano è tristissimo e non gli basterà l’abbraccio degli operatori che da anni si prendono cura di lui, della responsabile della casa, che la gestisce con cura, attenzione, con un occhio lungo e grande. Lungo per vedere lontano, prevenire, organizzare, grande come quello dei personaggi dei fumetti: sono gli occhi innamorati ad essere più grandi. Non gli basterà l’abbraccio della fidanzata, della comunità di amici che gli vuole bene e che si stringe intorno a lui. Ci sono dolori che devono essere attraversati. Ma che non possono lasciarci indifferenti”.
La tristezza e il dolore di Massimiliano “La riguardano, signor sindaco – continua Berliri - Non le sto certo chiedendo le condoglianze a Massimiliano. Le sto chiedendo un'altra cosa, su un altro piano. Le sto chiedendo di promettere a Massimiliano che da oggi in poi e fino alla fine ci sarà una comunità che si prende cura di lui”. E' di questo che ha bisogno Massimiliano ed è questo che Spes contra Spem chiede a Gualtieri, affinché si impegni a non farglielo mancare: “Una città attenta, una casa famiglia in grado di funzionare, una responsabile pagata il giusto che abbia il tempo di dedicarcisi, un gruppo di operatori felici di fare questo lavoro, pagati il giusto e puntualmente”.
La richiesta incrocia così una denuncia, la denuncia che da anni Spes contra Spem e Casa al plurale rivolgono alle istituzioni: “Lei sa bene che oggi non è così. Il corrispettivo per questo servizio pubblico che svolgiamo a nome e per conto della città non è né giusto né puntuale. Mancano cento euro al giorno all’appello!”.
E ricorda, Berliri: “Caro Sindaco, lo scorso anno lei mi ha fatto una promessa. Ha promesso che avrebbe adeguato le rette delle case famiglia per permettere tutto questo. Non io, ma Massimiliano e i tanti concittadini romani con disabilità aspettano quella promessa. Il vicesindaco nonché assessore al bilancio di Roma ha più volte spiegato, giustamente, che la Politica è leggere i bisogni, capire quanto costa rispondere, decidere le priorità e amministrare le risorse che ci sono a nome e per conto di tutta la città. Non è facile ma le facilitiamo il compito: le abbiamo consegnato uno studio in cui è spiegato quanto costano le case famiglia. Oggi Roma dà la metà di quanto servirebbe”.
C'è quindi una priorità, a cui il sindaco e le istituzioni devono dare risposta e attenzione. E questa priorità è una domanda, “che si pongono tutti i genitori di una persona con disabilità. Se la fanno quando nasce e la portano per tutta la vita: 'E dopo di noi?'. E dopo Aldo, Massimiliano che fa? E lo sa a chi è rivolta quella domanda? Alla comunità, che Lei rappresenta! Sono certo che darà una risposta a questa mia e a tutti coloro che, come Massimiliano oggi, hanno bisogno di certezze e di risposte concrete: tariffe adeguate”.