Disabilità. Un corpo diverso e contorto che brama di essere amato
Sarah Rose Etter, l’autrice, fa confessare alla protagonista del suo primo romanzo, “Il libro di X” (Pidgin), la sua deformazione all’altezza dello stomaco. Ma il nodo esteriore si estende al cuore
Fin dall’incipit, la statunitense Sarah Rose Etter fa confessare alla voce narrante e protagonista del suo primo romanzo la sua deformazione all’altezza dello stomaco: «Sono nata annodata come mia madre e sua madre prima di lei. Immagina tre donne con i loro toraci contorti come spessi pezzi di corda con un singolo viluppo al centro». Ma, come indica l’immagine di copertina, il nodo esteriore si estende al cuore, alle difficili relazioni con gli altri: i loro sguardi si fissano con disgusto sul difetto fisico di Cassandra detta Cassie. Per superare il disagio, la protagonista prova a immaginarsi «liscia», senza quella rara anomalia genetica del cromosoma X che colpisce solo le donne della sua famiglia e provoca dolori lancinanti. Le sue fantasie di trasformazione si materializzano nelle pagine in corsivo del libro: nei capitoli intitolati “Visione” Cassie cerca di liberarsi con l’immaginazione di quella diversità non accettata, che la rende vittima di bullismo a scuola e non desiderabile dagli uomini, quindi crea con la mente un mondo parallelo in cui può dare voce ai suoi desideri profondi, perché «il mio cuore sotto la pelle vuole essere trovato e toccato». Da adolescente, da adulta, nonostante il «corpo contorto».
(La recensione è tratta dal numero di agosto-settembre di SuperAbile INAIL, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)
Laura Badaracchi