Covid: in Lombardia vaccinazione a macchia di leopardo per i disabili psichici
L'appello di un gruppo di associazioni. Don Colmegna: “Allarmante la situazione a Milano e hinterland”
Covid: vaccinare al più presto le persone con disabilità psichica. È la richiesta di un gruppo di associazioni rivolta alle Ats della Lombardia, in particolare a quella di Milano, “dove le persone con patologie psichiatriche sono ancora in attesa di essere vaccinate e non si sa, come accade per molti ultraottantenni, quando ciò avverrà”, scrivono in un appello. Prioritario è vaccinare anche i loro familiari, i caregiver e gli operatori che svolgono l’assistenza, “come sancito dalle Raccomandazioni sui gruppi target della vaccinazione contro il Covid-19, emesse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’11 marzo scorso”.“Sottolineiamo che a oggi in Regione Lombardia si procede a macchia di leopardo-afferma don Virginio Colmegna, presidente della Campagna Salute Mentale Lombardia-:Se a Brescia, Varese e Mantova per questa popolazione il percorso vaccinale è quasi completato, risulta invece allarmante la situazione di Milano e hinterland. Altrettanto preoccupante è anche la situazione degli operatori dei servizi socio-sanitari, di cui più della metà non sono ancora stati vaccinati”.L'appello è firmata da Campagna per la Salute Mentale, U.R.A.Sa.M. Lombardia (Unione Regionale Associazioni Salute Mentale), R.U.L. (Rete Utenti Lombardia) e Coordinamento Milanese per la Salute Mentale. “In quest’ultimo anno, l’accesso ai servizi di salute mentale è diventato più difficile -denunciano le associazioni-, i servizi diurni sono stati lungamente chiusi e ora operano a regime ridotto e molti disabili psichici che sono stati costretti in casa, e lo sono tuttora, hanno ripreso a chiudersi nella loro patologia. Per questo, per le persone con disagio psichico è fondamentale riannodare il filo che li lega alla realtà ed alla vita sociale e ciò può avvenire anche grazie al vaccino”.“Ci conforta l’attenzione del Presidente del Consiglio Draghi che ha richiamato la necessità di rilanciare, all’interno della medicina territoriale, i Centri di Salute Mentale, come importanti canali di integrazione sociale delle persone con disagio mentale. Il superamento di questa difficile fase può e deve trovare concretezza nella vaccinazione di tutta la popolazione, a partire dai più fragili. È per questo che chiediamo a gran voce un cambio di passo nella somministrazione dei vaccini”, conclude don Colmegna.