Covid-19, vaccinate le persone con disabilità e fragilità accolte dalla Missione Speranza e Carità

Lo comunica il missionario Riccardo Rossi, che opera nel centro di accoglienza di Palermo: “Facendo superare alcune paure e diffidenze iniziali si è riusciti a raggiungere questo obiettivo”

Covid-19, vaccinate le persone con disabilità e fragilità accolte dalla Missione Speranza e Carità

Settanta persone e, tra queste, la maggior parte con disabilità e fragilità, hanno ricevuto il vaccino per il Covid-19. Si tratta di coloro che vivono presso la  missione Speranza e Carità di via Archirafi a Palermo, il centro di accoglienza fondato dal missionario laico Biagio Conte e dedicato alle persone senza dimora, italiane e straniere. In particolare, il centro accoglie persone con disabilità fisiche e psicofisiche. In una fase successiva si proseguirà gradualmente anche con le tre strutture: la Cittadella del povero di via Decollati, la missione femminile di via Garibaldi e Villa Florio.

"Dopo che siamo stati contattati dall'Asp e dal comune ci siamo messi subito a disposizione. Facendo superare alcune paure e diffidenze iniziali si è riusciti a raggiungere questo obiettivo. E' stato un primo passo sul piano delle vaccinazioni per noi molto importante perché proprio nella struttura di via Archirafi abbiamo molte persone con l'età media più alta e che hanno diverse patologie - dice il missionario Riccardo Rossi -. Fra queste abbiamo persone che hanno avuto ictus, i bisognosi di bombole di ossigeno, sordomuti e non vedenti, Oltre ai 50 ospiti della missione, abbiamo vaccinato alcuni missionari  che si dedicano a loro e poi alcune persone in povertà con famiglia che sono impegnate in attività dentro la missione e che vengono aiutate con la borsa alimentare, a pagare la casa e altre spese. E' stato vaccinato anche chi si occupa di prendere come autista le persone che hanno bisogno di terapie ospedaliere. Complessivamente per il momento sono state vaccinate 70 persone. Seguiranno dopo gli interventi nelle altre strutture".

Prima dell'emergenza sanitaria, complessivamente, nei diversi centri, venivano accolte oltre 1200 persone. Oggi, invece, per garantire il distanziamento e tutte le disposizioni di sicurezza anticovid,  la missione ne accoglie solo 400. La prima grave conseguenza di questa notevole riduzione numerica dell'accoglienza è stata, quindi, che tante persone sono rimaste senza punti riferimento, vagando per le strade della città o rifugiandosi in sistemazioni molto precarie.

"Dopo la vaccinazione, adesso occorrerà che le istituzioni si attivino  per dare risposte sempre più concrete ai bisogni delle tante persone in povertà - continua Riccardo Rossi - a cui manca una casa oppure vivono in condizioni precarie e di forte disagio economico. Sicuramente, la pandemia ha accresciuto lo stato di sofferenza di molti che non sono riusciti a trovare un lavoro oppure hanno perso l'occupazione che avevano. Purtroppo sono, infatti, aumentate le persone che aiutiamo in vario modo e quelle in cui è subentrato un problema di tipo mentale".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)