Contagiati dalla pandemia del dono. Le "Scatole di Natale" di Lecco, un successo oltre le previsioni

Una cosa bella da ricordare in quest’anno 2020 catastrofico per aiutare chi ne ha più bisogno a festeggiare il periodo natalizio con il cuore un po’ più leggero.

Contagiati dalla pandemia del dono. Le "Scatole di Natale" di Lecco, un successo oltre le previsioni

A vederla dall’alto, pare il deposito di Babbo Natale, pieno zeppo di pacchi avvolti in carte colorate e abbelliti da nastri intrecciati in riccioli e volute. Nella tenue luce in cui è avvolta la stanza non passa certo inosservato il frenetico via vai degli “elfi” impegnati a suddividere e ordinare le decine e decine di pacchetti. Più li osservi e più ti pare di venire avvolto dal profumo di cannella e panpepato.

In tutto e per tutto potrebbe essere tranquillamente una scena tratta da una delle tante pellicole natalizie, che in questi giorni torneranno a fare capolino in tutti i palinsesti televisivi. In realtà, quella immortalata in un post di Fb non è la scena di un film, ma è un’istantanea di quanto accaduto giovedì scorso a Lecco. E quella immortalata nella foto non è la casa di Babbo Natale, ma la “Casa di Gesù Bambino, da dove partirà per consegnare i doni”, come sottolinea il prevosto don Davide Milani, che ha postato la foto sui social.

Dal 10 dicembre l’oratorio S. Luigi, che sorge a poca distanza dalla basilica di S. Nicolò, e in particolare la cappella dedicata all’Immacolata Concezione, sono diventati il centro nevralgico dell’iniziativa “Scatole di Natale”, che in pochi giorni ha fatto letteralmente esplodere la generosità dei lecchesi di ogni età. A lanciare l’idea è stata Adriana Calvetti. “L’iniziativa nasce a novembre a Milano da una mamma milanese, Marion Pizzato – racconta Calvetti -. Ho preso spunto da lei e ho voluto portare a tutti i costi questa iniziativa a Lecco, perché so che è una città sempre pronta alla solidarietà. Grazie all’aiuto di don Davide Milani e delle catechiste della parrocchia, abbiamo avuto una risposta che è andata ben oltre ogni nostra più rosea aspettativa. Hanno partecipato tantissime scuole e per tutto il pomeriggio di giovedì abbiamo visto arrivare persone cariche di pacchi da destinare ai più bisognosi”.

L’iniziativa è stata organizzata in pochissimo tempo. “Facciamo una cosa bella da ricordare in quest’anno 2020 catastrofico e aiutiamo chi ne ha più bisogno a festeggiare il periodo natalizio con il cuore un po’ più leggero”: questo il messaggio che si è sparso a macchia d’olio su alcuni gruppi di WhatsApp, Instagram e Facebook. “Grazie ai social, la notizia è circolata in 3-4 giorni – prosegue Calvetti – coinvolgendo anche diverse scuole. Questa iniziativa viene realizzata nel rispetto delle norme anti-covid: le scatole sono state preparate a casa, senza contatti esterni, e poi sono state portate all’oratorio, dove rimarranno qualche giorno ‘in quarantena’ prima di essere consegnate da don Davide alle famiglie e alle persone più bisognose”.

Nelle “Scatole di Natale” i lecchesi sono stati invitati a mettere una cosa calda (guanti, sciarpa, cappellino…), una cosa golosa (alimenti non deperibili, cioccolatini o caramelle…), un passatempo (libro, rivista, sudoku, matite…), un prodotto di bellezza (crema, bagnoschiuma, profumo…) e un biglietto di auguri, “per dare sollievo in questo momento che è difficile un po’ per tutti, ma lo è in particolare per i più bisognosi”, spiega Calvetti. A quanti hanno partecipato all’iniziativa è stato chiesto, inoltre, di indicare su un angolo del pacchetto a chi lo si intende destinare (donna, uomo, bambino, bambina).

“Mi avvicino al Natale con questa giornata nel cuore – scrive don Milani sulla sua pagina Fb – centinaia e centinaia di lecchesi che sono venuti a donare la propria #ScatolaDiNatale. La loro e quella di amici, compagni di scuola, vicinI di casa… Ad un certo punto non è stato più possibile contarle. 2000? Di più?”.

Intervistato da una testata locale, don Milani sottolinea che questo è “un segno straordinario, una delle immagini migliori di questo Natale, forse l’immagine simbolo di questa voglia che c’è nelle famiglie, nei bambini, di essere solidali, di essere vicini, di capire che non bastiamo a noi stessi, che abbiamo bisogno di trovare la felicità non dai regali che ci attendiamo, ma dai regali che siamo disposti a fare”. “Sono profondamente commosso da tutto questo – aggiunge – e la cosa bella è che è un’iniziativa che viene dal basso, dalla gente, auto-organizzata, noi siamo semplicemente i mediatori tra questo fiume di bene, tra questa voglia di donare e le associazioni e le famiglie che hanno bisogno. Il Natale è un dono che viene fatto, il dono di Dio all’umanità. È la speranza che viene donata. Il Natale non è prendere, pretendere di far festa, di avere regali. Il senso del Natale è un dono da consegnare, la certezza che c’è un dono per noi. E qui, in questi giorni, questa certezza diventa concreta”.

Don Milani non nasconde lo stupore e la commozione nel vedere moltiplicarsi le Scatole di Natale, che nel giro di poche ore hanno sommerso la cappella dell’oratorio, colorandola di festa. “In un tempo in cui molti reclamano il diritto alle vacanze, allo shopping, ai pranzi per garantirsi un ‘buon Natale’ – scrive su Fb – ho incontrato famiglie per le quali il modo migliore per vivere il Natale è donare. Ho capito da dove ripartirà la nostra città per uscire dalla crisi generata dalla pandemia: dal dono. Auguro a tutti di essere contagiati dal gesto di questi lecchesi generosi. E ai lecchesi che hanno portato la propria Scatola di Natale auguro di far diventare il dono lo stile della propria vita. Ogni giorno abbiamo la possibilità di donare una scatola intera di sorrisi, gentilezza, attenzioni, altruismo. Grazie a tutti i volontari che stanno lavorando a questa festa del dono! Buon Natale”.

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Fonte: Sir