Commercio equo, cresce la spesa degli italiani per i prodotti Fairtrade

Nel 2020 oltre 400 milioni di euro per l'acquisto di caffé, cacao, banane, zucchero e abbigliamento con il marchio. Con beneficio degli agricoltori di Asia, Africa e America Latina che hanno potuto ricevere più di 3 milioni di euro da investire nelle attività e in progetti sociali e di salute

Commercio equo, cresce la spesa degli italiani per i prodotti Fairtrade

Nonostante la pandemia, per i prodotti Fairtrade è stato un anno di crescita. Nel 2020 gli italiani hanno speso infatti 436 milioni di euro in cibo, fiori o abbigliamento con il marchio che certifica che almeno uno degli ingredienti proviene da una filiera rispettosa dei lavoratori e dell'ambiente. Un incremento, sul 2019, di 116 milioni di euro. “I nostri partner hanno avuto il coraggio di scommettere ulteriormente su Fairtrade, ampliando in modo significativo la loro offerta di prodotti – afferma Thomas Zulian, direttore commerciale di Fairtrade Italia -. Questo ci fa molto piacere e conferma come una proposta di forte valore sociale sia sempre più in linea con le richieste di un numero crescente di cittadini, e un’opportunità per le imprese di sviluppare il proprio business”.

Dal report annuale delle attività di Fairtrade Italia “La risposta di Fairtrade alle sfide del cambiamento”, presentato oggi, emerge anche che grazie alle vendite in Italia, le organizzazioni di agricoltori e lavoratori in Asia Africa e America Latina hanno ricevuto più di 3 milioni di euro (nel 2019 erano stati 2,5 milioni di euro) da utilizzare per il miglioramento tecnico e produttivo, come l’acquisto di fertilizzanti o altri prodotti e macchinari per l'agricoltura; per la realizzazione di aule e strutture scolastiche, ambulatori o altro. Infatti per poter certificare i propri prodotti, le aziende che si servono dei marchi Fairtrade si impegnano a corrispondere alle organizzazioni di produttori agricoli e non un margine di guadagno aggiuntivo, il Premio Fairtrade, la cui destinazione viene decisa collettivamente dai lavoratori.

Nel canale della grande distribuzione organizzata, la presenza dei prodotti Fairtrade si è consolidata grazie al rapporto storico con Coop Italia -si legge nel Report-, che nel 2020 ha raddoppiato l’assortimento rispetto al biennio precedente. Inoltre le catene dei discount partner di Fairtrade hanno dimostrato molta dinamicità con un impegno crescente: Lidl, In’s Mercato e Aldi hanno inserito complessivamente decine di nuovi prodotti. Infine, altre insegne del settore retail stanno lavorando per estendere l'offerta, ampliando la gamma di prodotti e le possibilità di acquisto da parte dei consumatori”. A causa delle chiusure e delle norme di contenimento del contagio, il settore che ha sofferto di più è stato quello dei consumi fuori casa: bar, caffetterie e hotel, oppure delle mense scolastiche, degli uffici (con le banane).

Nel 2020 sono aumentati i consumi di cacao e zucchero di canna, mentre c'è stato un calo di quello delle banane. Complessivamente sono state vendute 8mila tonnellate di fave di cacao (+33% rispetto al 2019), 5.213 tonnellate di zucchero (+30%) e 13.500 tonnellate di banane (-15%).

A livello internazionale il sistema Fairtrade ha tenuto. “Il 2020 è stato un anno molto difficile, eppure il sistema Fairtrade ha dimostrato un’incredibile forza e capacità di saper rispondere alle situazioni -spiega Nyagoy Nyong'o, Global Ceo di Fairtrade-. Ne sono prova i risultati raggiunti con i Fondi per l'emergenza Covid-19 che hanno messo i lavoratori e gli agricoltori nella condizione di implementare protocolli di sicurezza, acquistare cibo, coprire spese mediche, fare formazione sui rischi, e mettere in campo iniziative di miglioramento della capacità produttiva”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)