Circoli (ancora) chiusi: "Inspiegabile discriminazione"
I centri culturali, sociali e ricreativi dell’associazionismo di promozione sociale e del volontariato saranno aperti solo dal primo luglio. Forum terzo settore: "Riattivare la socialità e far ripartire l’associazionismo"
I centri culturali, sociali e ricreativi saranno aperti solo dal primo luglio. Una "inspiegabile discriminazione" per il Forum nazionale del terzo settore, che dopo Acli e Arci, critica il cronoprogramma delle riaperture, previste dal nuovo decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri. "Una misura che contrasta con quanto disposto per gli eventi culturali, le attività sportive, le fiere, i convegni e molto altro. Peraltro l’accesso ai circoli è limitato ai soli soci e questo permette sicuramente un migliore controllo e una maggiore tracciabilità rispetto alle iniziative aperte al pubblico. - commenta la portavoce Claudia Fiaschi - Il tema rimane, ancora una volta, quello della sperequazione delle misure applicate per la rete dell’associazionismo di promozione sociale e del volontariato. A parità di garanzie e di rispetto dei protocolli di sicurezza, le decisioni per le riaperture continuano a discriminare in modo incomprensibile le associazioni".
"Si tratta di un atteggiamento che non trova spiegazioni in motivazioni legate alla tutela della salute, atteso che le stesse attività possono essere svolte dagli esercizi pubblici e dagli operatori commerciali. - prosegue Fiaschi - Il distanziamento interpersonale causato dalla pandemia ha ulteriormente indebolito le relazioni sociali e ha lasciato soli i più fragili, pensiamo agli anziani costretti per mesi a non uscire di casa. Bisognerebbe incentivare la riapertura di spazi di aggregazione, in sicurezza, piuttosto che condannarli ad una ulteriore chiusura. Inoltre c’è bisogno di far ripartire l’associazionismo di promozione sociale e culturale perché è stato uno dei settori più colpiti da questa crisi ed ha bisogno di supporto e sostegno. Non si può da un lato, obbligare per legge gli enti a tenere in tempi rapidi le assemblee per i cambi di statuto e contemporaneamente continuare a bloccare le loro attività”.
“Sappiamo – conclude – che molte associazioni stanno chiedendo che si ponga urgentemente rimedio a questa disparità. Il Forum crede che sia una richiesta giusta e la sostiene convintamente: bisogna riattivare la socialità rispettando tutti i requisiti di sicurezza, bisogna riaprire i circoli, presidio attivo di coesione sociale e spazi indispensabili di prossimità”.