Carcere, stato d’agitazione alla Dozza: “Sovraffollamento, disordini e tensioni”

Annunciato per oggi dalle sigle sindacali presenti nell’istituto bolognese: “Presenti 730 detenuti quando la capienza regolamentare è 492. Tanti detenuti di difficile gestione creano innumerevoli situazioni di criticità. Chiediamo incontro urgente all’amministrazione”

Carcere, stato d’agitazione alla Dozza: “Sovraffollamento, disordini e tensioni”

Sovraffollamento, presenza di persone detenute “di difficile gestione”, disordini e tensioni: sono queste le motivazioni dello stato d’agitazione dichiarato per oggi dalle sigle sindacali della polizia penitenziaria presenti nella Casa circondariale di Bologna (Sappe, Osapp, Uil Pa, Sinappe, Fns Cisl, Fsa Cnpp, Uspp, Fp Cgil). “Nelle ultime settimane – si legge in una nota – si continuano a registrare continui eventi critici anche di una certa gravità. Al momento sono presenti circa 730 detenuti su una capienza regolamentare di circa 492 e a nulla è servito il temporaneo stop agli arrivi di detenuti nuovi giunti dall’esterno, misura che è durata per un periodo così breve da risultare veramente irrisoria, visto che il numero dei detenuti presenti è diminuito soltanto di poche decine”. La situazione di sovraffollamento secondo le sigle risulta aggravata dall’emergenza sanitaria, “che non può essere contrastata a causa delle difficoltà nel garantire il previsto distanziamento tra la popolazione detenuta, tanto che allo stato attuale presso alcune sezioni la socialità è preclusa in attesa di accertamenti sanitari”.

Ad accrescere le difficoltà del personale, sottolineano, la presenza “di un congruo numero di detenuti di difficile gestione, alcuni dei quali precedentemente allontanati per motivi di sicurezza dall’istituto, ma che adesso sono presenti in diversi reparti, che nelle ultime settimane stanno creando innumerevoli situazioni di criticità, con conseguenze a volte molto serie per la sicurezza interna. Non passa giorno in cui dai diversi reparti dell’istituto non giungano segnalazioni di disordini e tensioni tra detenuti. Di fronte a questa situazione, non possiamo che prendere posizione a fianco del personale che giorno dopo giorno è sempre più preda dello sconforto nel dover gestire situazioni critiche, come quelle registrate negli ultimi giorni che hanno visto in alcune occasioni il personale impegnato per oltre dodici ore di servizio continuativo”.

Le sigle, annunciando lo stato d’agitazione, chiedono un incontro urgente con i vertici dell’amministrazione, dichiarandosi “fin da subito pronte a intraprendere ogni iniziativa utile al ripristino della sicurezza del personale di polizia penitenziaria”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)