Bambini e minori nei programmi elettorali: dall'immigrazione alle adozioni

Sono i programmi del Partito Democratico e della Lega Nord a dedicare più ampio spazio a questa tematica: si parla di figli dei mafiosi e di povertà, di mondo digitale e di adozioni. Senza dimenticare i minori stranieri non accompagnati e lo Ius Scholae

Bambini e minori nei programmi elettorali: dall'immigrazione alle adozioni

I bambini devono essere tutelati e sostenuti, dal punto di vista materiale ed economico, ma  soprattutto dal punto di vista dei diritti: è una questione ben presente e ampiamente declinata soprattutto nei programmi elettorali del Partito Democratico e della Lega Nord. La lista di Calenda e Renzi, dal canto suo, fa riferimento ai minori solo nel capitolo dedicato alla giustizia, riproponendosi “l'approvazione di una nuova legge sulle detenute madri: mai più bambini in carcere”. Mentre il Centrodestra fa solo un cenno ai minori stranieri non accompagnati:, impegnandosi a “garantire ai Comuni le risorse necessarie per far fronte alle spese per la gestione e la presa in carico” di questi.
Non compaiono invece le parole “bambini” e “minori” nel programma del Movimento 5 Stelle. Vediamo nel dettaglio quanto previsto nei documenti del Pd e della Lega.

Povertà, mafie e immigrazione: i minori secondo il Pd

“Non possiamo accettare 3,6 milioni di bambini e ragazzi in povertà su un totale di 9,2 milioni di minori. È povertà materiale ed è esclusione da diritti e opportunità che mina anche ogni futura crescita”. A partire da questa considerazione, il Pd si propone di “combattere le diseguaglianze precoci”; attraverso un “Piano per l’infanzia, rete di servizi a supporto di minori e famiglie, scuola dell’infanzia obbligatoria e gratuita e pieno accesso ai servizi psicoterapeutici”. Il Pd ritiene inoltre “urgenti un programma e una regia nazionale che ottimizzino i fondi ordinari, quelli Ue della programmazione 2021-2027 e il PNRR, ispirandosi al principio della coprogettazione tra scuola, Enti locali e Terzo settore. Vogliamo dare priorità alla istituzionalizzazione e al finanziamento dei patti educativi di comunità e delle équipe multidisciplinari (pedagogista, educatore, psicologo) a sostegno della comunità educante, in accordo con i servizi psico-pedagogici territoriali di prossimità”. 

Riguardo i bambini coinvolti nelle organizzazioni criminali, il Pd propone “una norma quadro che consenta a donne e minori che intendano rompere con le famiglie mafiose di provenienza di farlo e, più in generale, nei confronti dei testimoni di giustizia, riteniamo che siano necessarie ulteriori iniziative per il sostegno economico e l’accesso reale al lavoro nella Pubblica Amministrazione”. In riferimento infine ai minori stranieri, intende “approvare una nuova legge sulla cittadinanza per le bambine e i bambini che studiano in Italia” e quindi introdurremo lo Ius Scholae, “per superare le ingiustificate discriminazioni che ancora oggi vediamo nelle classi italiane”. 

I minori nel programma della Lega: dalle case famiglia al digitale

La Lega dedica al tema dei bambini e della bambine il capitolo “Minori”, declinandolo tra presa in carico, identità, mondo digitale e minori in difficoltà”. 

Per quanto riguarda la presa in carico, fermo restando che “tra i più importanti diritti dei minori vi è quello di crescere nella propria famiglia e di godere delle relazioni familiari”, ci sono “casi complessi in cui la famiglia non è in grado di svolgere la propria funzione di accudimento, educazione e crescita del bambino o del ragazzo”. E “se nemmeno i sostegni messi a disposizione dalla rete dei Servizi sociali e territoriali riescono a superare carenze e gravi lacune genitoriali o comportamentali del minore, è necessario affidare il minore primariamente ad altre famiglie o a strutture che possano fare da ponte nel tentativo di ricomporre la situazione critica, prima che sia troppo tardi”. 

Il riferimento è quindi alle case famiglia e alle comunità alloggio per minori: la proposta è di istituire “un Fondo nazionale per l’accoglienza residenziale dei minori con lo scopo di sgravare i Comuni dalle spese destinate all’accoglienza residenziale educativa e di tipo familiare dei minori che sono privi o sono stati allontanati dal nucleo familiare originario”. Diversamente, “per i minori stranieri non accompagnati, la presa in carico deve essere centralizzata e dipendere dallo Stato con strutture gestite direttamente dalla Prefettura”. Sempre in tema di case famiglia, “onde evitare allontanamenti ingiustificati dei bambini dai genitori come a Bibbiano, occorrono più servizi per le famiglie disfunzionali”. E bisogna “prevedere controlli nelle case famiglie, nelle strutture residenziali anche terapeutiche e nelle famiglie affidatarie ove sono collocati i minori”, verificando che “i minori ultradodicenni o capaci di discernimento siano ascoltati dai magistrati”. Occorre anche una “profonda revisione del sistema delle adozioni tramite la sburocratizzazione, riducendo i tempi di attesa e garantendo pari opportunità a tutti i genitori che vi fanno richiesta”. Per le adozioni internazionali, la proposta è “applicare un percorso graduale con un bonus immediato da 10mila euro per ogni adozione portata a termine nel 2022 e, dal 2023, la gratuità della stessa unitamente a una riforma per renderla finalmente un cammino non più segnato da peripezie burocratiche”.

La Lega fa riferimento anche a una questione più specifica, in tema di famiglia: quella della “sottrazione internazionale di minori trasferiti all’estero in totale spregio dell’attuale normativa”, proponendo “l’accelerazione da parte della Magistratura per eventuali responsabilità penali in caso di denunce sporte da uno degli ex coniugi/conviventi nei confronti dell’altro, al fine di evitare l’interruzione dei rapporti genitore-figlio, da considerarsi come soluzione residuale e solo in presenza di comprovato rischio per il minore”. 

Rispetto alla questione culturale, “lo Stato deve essere soggetto attivo nel valorizzare l’identità e la cultura del nostro Paese, aiutando a proteggere i minori da minacce come la liberalizzazione della cannabis, la decostruzione dell’identità sessuale e i contenuti pericolosi che circolano sul web. Uno Stato che non lascia spazio a imposizioni ideologiche come l’indottrinamento gender sui minori e il cambiamento di sesso”. E “campagne di sensibilizzazione verso i minori e i loro genitori sui pericoli della 'cultura della droga', con particolare attenzione alle conseguenze sullo sviluppo cognitivo dei giovani derivanti dall’uso abituale di cannabis”. 

Per quanto riguarda il mondo digitale, la Lega pensa a una tutela di minori online “sul modello del 'porn-block' inglese” e a “campagne di sensibilizzazione verso i minori e i loro genitori sui pericoli dell’uso prolungato e continuativo di materiali pornografici e della sovraesposizione dei minori sulle varie applicazioni social”.

Per quanto riguarda i minori stranieri, “non è precluso l’accesso ad alcun servizio. Sono garantiti tutti i diritti sociali, scolastici, sanitari e assistenziali che discendono dal principio di residenza. Al compimento del 18esimo anno di età, la manifesta volontà di acquisire la cittadinanza dovrà completarsi in tempi adeguati e congrui”. 

Infine, “per contrastare il disagio giovanile, le dipendenze e le violenze delle quali spesso si sente parlare, è necessario intervenire con protocolli condivisi (interno, politiche sociali, sanità, scuola). Servono maggiori iniziative di prevenzione nei contesti  scolastici e un supporto concreto alle proposte ricreative di supporto al tempo libero É necessario agire per il contrasto alla povertà educativa, nell’accompagnamento più attento per incentivare i percorsi di formazione/lavoro Per quanto riguarda il servizio civile universale potrebbe essere interessante proporre una certificazione relativa all’esperienza fatta, al fine di poter acquisire un posto di lavoro nel contesto in cui si è lavorato”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)