Bambini disabili in Ucraina, il grido d'allarme: “Dimenticati e abbandonati”
Il report di Disability Rights International, che ha portato in Ucraina una delegazione di osservatori, tra cui esperti di servizi medici e disabilità. Quattro le strutture visitate, oggi sovraffollate e a corto di personale e risorse. Il patriottismo dei direttori: “Non ci lamentiamo, non abbiamo bisogni”. Ma la trascuratezza e la mancanza di terapie hanno conseguenze fisiche e psichiche devastanti
Dimenticati, abbandonati, lasciati a se stessi, spesso chiusi in una stanza maleodorante tutto il giorno, dove entrano solo i letti, sempre di più: così vivono i bambini e gli adulti nelle quattro strutture per persone con disabilità visitate dalla delegazione di Disability Rights International, in missione in Ucraina a fine aprile: un team di persone con disabilità e attivisti, inclusi esperti di servizi medici e disabilità, che ha ispezionato tre strutture per bambini a partire dai sei anni (fino all'età adulta) e una casa “baby” per bambini dalla nascita ai sei anni. Dri rileva che i bambini dell'Ucraina con disabilità gravi vivano in condizioni atroci, del tutto trascurati dalle principali agenzie di soccorso internazionali.
“Legati, lasciati nei letti, in stanze buie e poco ventilate”
I delegati di Dri hanno visto bambini legati, lasciati nei letti e trattenuti in stanze buie e scarsamente ventilate, che per la mancanza di personale odoravano di urina e di feci. “Risorse e personale per l'assistenza medica erano insufficienti già prima della guerra – osservano - In alcuni casi, mancavano le cure di base come il trattamento dell'idrocefalo e i bambini, anche allora, venivano lasciati morire di una morte lenta e dolorosa”. Dopo la guerra, le condizioni sono peggiorate, per cui “è necessaria un'azione immediata per identificare dove si trovano i bambini e garantire che ricevano protezione per la loro salute e sicurezza”. Di qui l'appello, che apre il report presentato dalla delegazione: “Deve essere garantita assistenza internazionale in modo che non si possa perpetuare il sistema pericoloso e segregante delle istituzioni in Ucraina. Non appena possibile, l'Ucraina e i governi internazionali devono lavorare per aiutare tutti i bambini a trasferirsi dalle istituzioni a contesti familiari. Per rendere questo possibile, ci deve essere un impegno da parte del governo per il riconoscimento del diritto di ogni bambino a vivere e crescere in una famiglia, come previsto dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (Crpd) che l'Ucraina ha ratificato”.
“Arrivate 22 ragazze: di loro non sappiamo nulla, neanche in nomi”
Assai significative sono le testimonianze dei direttori di due delle strutture ispezionate: “I bambini con i problemi più difficili di due istituti sono venuti qui. Molti di questi bambini sono costretti a letto. I bambini più in grado di muoversi sono andati all'estero”. “Il personale dell'istituto nell'est ha lasciato i bambini e se ne è andato via, come topi da una nave che affonda”. In uno degli istituti, “c'erano novantasei bambini e adulti dai sei anni in su. La struttura ha ricevuto ventidue ragazze con bisogni assistenziali da una struttura nella regione di Donetsk, mentre i bambini con lievi disabilità sono andati in Italia e in Germania, così come il direttore. Le ragazze sono arrivate senza cartelle cliniche e il personale non sapeva nulla di loro, della loro vita o della loro storia medica, ma nemmeno dei loro nomi e della loro età”. Queste ragazze “hanno maggiori esigenze di supporto rispetto alle precedenti residenti della struttura. Il personale ha riferito di non avere 'idea di cosa fare loro'. A causa del trauma del trasferimento e della mancanza di cure adeguate, il personale riferisce che le ragazze hanno avuto un gran numero di crisi. Al momento della visita del Dri, quattordici ragazze adolescenti erano a letto a metà pomeriggio. La stanza puzzava molto di urina e feci, era spoglia, senza effetti personali, piena con i letti, per cui era impossibile fare altro che sdraiarsi o sedersi sul letto”.
Il personale ha detto ai delegati che una ragazza doveva essere legata al suo letto ogni notte perché era autolesionista (colpiva stessa, mordendosi le dita, mettendosi il pugno in bocca e provocandosi il vomito), nessuno sapeva cosa fare con lei. Alcuni bambini rimangono legati durante il giorno. “All'istituto n. 1, abbiamo osservato due ragazze nella sala da pranzo con le braccia legate, costretta a essere imboccata con il cucchiaio. All'istituto n. 2, un ragazzo è stato legato e lasciato a terra sulla schiena”.
“Lontani dal fronte, ma in guerra nel cuore”
Significative le parole di uno dei direttori: “Siamo fortunati qui ad essere lontani dai combattimenti. Ma questo non significa che noi non siamo in guerra nei nostri cuori”. Tutti i direttori delle strutture visitate dal Dri hanno detto di essere pronti a fare sacrifici per lo sforzo bellico. E sebbene Dri abbia appreso dei tagli al budget, alcuni direttori si sono rifiutati di parlarne, ricordando gli enormi sacrifici compiuti da soldati e civili in tutta l'Ucraina. Un direttore ha detto: “Non ci lamenteremo. Non abbiamo necessità”. In altre parole, i direttori di queste strutture “considerano loro dovere patriottico accontentarsi di ciò che il governo fornisce”, ma gli ispettori del Dri hanno riscontrato che “quanto fornito è del tutto inadeguato per provvedere alla salute e la sicurezza dei bambini o degli adulti con disabilità in queste strutture. In ciascuna di queste strutture, Dri ha osservato che il personale già limitato era ora chiamato a prendersi cura di un numero notevolmente aumentato di bambini, per di più con bisogni più complessi di quelli di cui sono abituati e addestrati a prendersi cura”. Quindi, la mancanza di attenzione personale, la mancanza di stimoli e la mancanza di risorse si sono aggravate. I numeri sono significativi: “Per più di 200 bambini e adulti nell'istituto n. 2, ci sono quindici infermieri, due medici part-time e un dentista. L'unico psichiatra dello staff si è arruolato nell'esercito e non tornerà fino alla fine della guerra. Il direttore è stato costretto ad assumere sette nuove 'tate' per prendersi cura di trentotto nuovi bambini e adulti”.
Lo stato di abbandono è particolarmente grave per i bambini con maggiori bisogni di sostegno. In assenza di personale, vengono semplicemente lasciati soli o legati.
“Arti contorti per immobilismo”
Altrettanto preoccupante è l'impatto di questa situazione sui bambini con disabilità più piccoli: Dri ha visitato una struttura che prima della guerra accoglieva 70 bambini dalla nascita ai sei anni e ora ha accolto trentacinque nuovi bambini dalla regione di Kiev. Il personale medico ha riferito di essere stato sopraffatto dal prendersi cura di quasi il 50% in più di bambini rispetto a prima. Molti volontari internazionali sono fuggiti all'inizio della guerra (sebbene fossero rimasti due volontari americani) e c'erano, nella struttura, solo due dipendenti in servizio per due stanze di quattordici bambini. Le conseguenze sono molto pesanti, anche dal punto di vista fisico e motorio. “Abbiamo visto bambini le cui braccia e gambe erano diventate contorte a causa della mancanza di attività e della posizione immobile per lunghi periodi di tempo, in mancanza di trattamento per la paralisi cerebrale spastica”.
Questa generale e diffusa mancanza di risorse, di personale, di terapie e di cura nei confronti dei bambini e degli adulti con disabilità negli istituti ucraini, ampiamente documentata dagli osservatori di Dri, segnala un'emergenza nell'emergenza, un dramma nel dramma, che richiede un'attenzione immediata da parte della comunità internazionale, a tutela delle vittime più fragili, indifese e invisibili della guerra che si sta combattendo.
Di seguito, il video realizzato da Dri
Chiara Ludovisi