Verso i luoghi della fede e delle tradizioni. Esplorando il nostro patrimonio non solo artistico

Molti libri ci hanno parlato dei luoghi sacri, della loro nascita a volte su basi pagane, del loro fascino che persiste nonostante il laicismo a tutti i costi.

Verso i luoghi della fede e delle tradizioni. Esplorando il nostro patrimonio non solo artistico

Basterebbe pensarci un attimo per capire: non esiste una separazione netta tra sacro e profano nelle tradizioni, perché gli antichi riti e le arcaiche presenze mediterranee, nel Belpaese, si sono incrociati con l’estendersi dell’impero romano, la sua fusione con le culture preesistenti e poi con l’avvento del cristianesimo, che si è innervato su tutta questa complessa base etnica, archeologica, religiosa. Le manifestazioni del sacro, come le processioni, i riti di purificazione, il pellegrinaggio testimoniano la presenza del sostrato religioso al di là dei momenti storici in cui queste testimonianze sono state avversate, occultate o distrutte. Molti libri ci hanno parlato dei luoghi sacri, della loro nascita a volte su basi pagane, del loro fascino che persiste nonostante il laicismo a tutti i costi: tra questi Italia sacra straordinaria e misteriosa. Viaggio per esploratori con l’anima (San Paolo, 348 pagine, 22 euro) di Luigi Ferraiuolo, giornalista e redattore di Tv2000.

Il suo è un viaggio costante, fisico e non solo documentaristico per luoghi che, ad esempio Chiusdino, in Toscana, come per prodigio si connettono con la Britannia, la cavalleria, la romanizzazione del mondo allora conosciuto e poi la sua cristianizzazione e con leggende più antiche. Galgano era nato proprio a Chiusdino nel dodicesimo secolo, e a lui è legata la leggenda della spada che, piantata a terra, diviene una croce, nella rotonda costruita grazie al vescovo di Volterra Ugo Saladini a partire dal 1182, là dove il cavallo di Galgano si era fermato e non aveva più voluto ripartire. Qui gli elementi cristiani si incontrano con quelli celtici di Arturo e Lancelot, e con la realtà -e il simbolismo- del ponte (passaggio non solo terreno, attraversamento del pericolo), per non parlare della vicinanza al culto dell’arcangelo Michele nel santuario del Gargano, da cui proverrebbe il nome del cavaliere.

Ferraiuolo non ci risparmia nulla, dai riti di sangue attraverso l’autoflagellazione o il battersi con pietre o con spugne chiodate ai Colossi sardi che richiamano leggende risalenti alla protostoria delle invasioni di popoli provenienti dal mare. E mette in risalto la messe infinita di tesori presenti in Italia e che spesso non sono conosciuti dai nostri connazionali, con il risultato che ce ne andiamo a cercare in giro per il mondo, senza sapere di averli se non a pochi chilometri, nel giro di poche ore di treno o di aereo.

Un libro ha per natura dei limiti, e non può parlare di tutto. Siamo noi allora a consigliare la partecipazione ad alcuni eventi religiosi ma che hanno acquistato un fascino universale nel corso dei secoli, come quello dell’incontro tra Madre e Figlio che in alcuni luoghi, in questo caso Tivoli, prendono il nome di Inchinata. L’immagine del Cristo, in realtà un Trittico del XII secolo, forse di manodopera farfense, e quella di Maria, si incontrano sia la notte del 14 agosto sia il giorno successivo nella piazza antistante la basilica di Santa Maria Maggiore e si inchinano tre volte. Applausi, grida, musica, campane e fuochi d’artificio sigillano un rito molto sentito dai tiburtini, che tornano dai luoghi di vacanza o dai nuovi luoghi di residenza, anche all’estero, per assistervi. Memoria di un antico incontro nato nel VII secolo a Roma, tra l’immagine Acherotipa, non dipinta da mano umana, secondo la tradizione, e quella mariana, probabilmente per allontanare la minaccia longobarda.

Per non parlare del linguaggio silente, quando la scrittura praticamente non esisteva più come mezzo di comunicazione, di affreschi, statue – gli stupendi gruppi lignei delle Deposizioni – che hanno permesso la persistenza non solo della cultura – quella del popolo, che è pur sempre cultura – ma soprattutto della speranza e della fede in momenti di crisi e miseria.

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Fonte: Sir