Unicef, metà dei teenager del mondo subisce atti di violenza da parte dei coetanei
Metà degli studenti fra i 13 e i 15 anni nel mondo - circa 150 milioni - hanno riferito di aver subito violenza da parte dei loro coetanei a scuola e fuori. È quanto denuncia l’Unicef, lanciando il rapporto “An everyday lesson: #ENDviolence in schools” (Una lezione quotidiana: porre fine alla violenza nelle scuole).
Secondo gli ultimi dati dell’Unicef, a livello globale, poco più di 1 studente su 3 fra 13 e 15 anni è vittima di bullismo e circa la stessa percentuale è coinvolta in scontri fisici; 3 studenti su 10 in 39 Paesi industrializzati ammettono di esercitare bullismo sui loro coetanei. Ragazze e ragazzi sono egualmente esposti al rischio di bullismo, ma le ragazze hanno maggiori probabilità di essere vittime di forme psicologiche di bullismo e i ragazzi incorrono in un rischio maggiore di violenze fisiche e minacce.
«In Italia – spiega l’Unicef – il 37% degli studenti fra i 13 e i 15 anni hanno riferito di essere stati vittime di bullismo a scuola almeno una volta negli ultimi due mesi e/o di essere stati coinvolti in scontri fisici almeno una volta nei 12 mesi passati. In questa stessa fascia di età, il 12% degli studenti ha subito atti di bullismo (a scuola almeno una volta negli ultimi due mesi) e il 31% è stato coinvolto in atti di violenza fisica (almeno una volta negli ultimi 12 mesi)».
Il rapporto evidenzia poi che circa 720 milioni di bambini in età scolastica vivono in Paesi in cui le punizioni fisiche a scuola non sono completamente proibite. Inoltre la violenza con armi a scuola, come coltelli e pistole, continua a provocare morti.
«L’istruzione è fondamentale per costruire delle società che vivano in pace, eppure, per milioni di bambini nel mondo, la scuola stessa non è sicura – ha dichiarato il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore – Ogni giorno, i bambini incontrano numerosi pericoli, fra cui scontri, pressione per unirsi alle gang, bullismo, sia di persona che online, punizioni violente, molestie sessuali e violenza armata. Nel breve periodo tutto ciò ha un impatto sul loro apprendimento, nel lungo periodo può condurre a depressione, ansia e persino suicidio. La violenza è una lezione indimenticabile che nessun bambino ha bisogno di imparare».
Per porre fine alla violenza nelle scuole, l’Unicef chiede di «attuare politiche e normative per proteggere gli studenti, rafforzare le misure di prevenzione e risposta nelle scuole e invitare comunità e singoli a unirsi agli studenti quando si schierano contro la violenza e lavorano per cambiare la cultura nelle classi e nelle comunità».