Una storia che continua. Il gruppo Agesci Padova 6 festeggia settant’anni di vita a Cristo Re. Una bella quotidianità da portare avanti
Il gruppo Agesci Padova 6 festeggia settant’anni di vita a Cristo Re. Niente festeggiamenti in pompa magna, ma una bella quotianità da portare avanti
Iniziava settant’anni fa, grazie all’intraprendenza del giovane Giancarlo Pancheri, l’avventura degli scout – oggi gruppo Agesci Padova 6 – nella parrocchia padovana di Cristo Re. I primi passi, autogestiti in un cortile di via De Giovanni, vengono mossi nella primavera del 1951; la richiesta ufficiale di cominciare un gruppo sotto l’egida della parrocchia è dell’estate 1952, da parte del parroco don Romeo Silvan, convinto della bontà dello scoutismo dal nuovo cappellano, don Pietro Pengo. E da lì, una lunga cronistoria di nomi, di capi, di campi, di gruppi. Storie di volontariato, di educazione, di crescita personale e di fede, di vita associativa, familiare e parrocchiale che si intrecciano in un ordito che per i parrocchiani di Cristo Re diventa memoria preziosa. Da ricordare, certo. Ma soprattutto da vivere ancora.
«Non abbiamo in programma nessun evento in pompa magna, se non la vendita di una maglietta celebrativa – ammette Francesco Martini, uno dei capigruppo – siamo infatti impegnati in una gestione resa più complessa del solito dalla pandemia. Ma a livello personale posso dire, dato che mi trovo dentro il gruppo da trent’anni, e come capo da 18, che per me è una gioia e una soddisfazione pensare che questa storia sta continuando. Se tanti capi prima di me non avessero fatto la loro parte, io non avrei potuto essere quello che sono e fare le esperienze che ho avuto modo di vivere».
Nonostante la pandemia, il gruppo ha sempre continuato le attività, rinunciando però alle uscite e spostandosi su Zoom durante le zone rosse. Ma l’estate vedrà un ritorno alla normalità, con campi in località vicine: «Il branco (i ragazzi dalla quarta elementare alla prima media, ndr) andrà in montagna, il reparto (i ragazzi dalla seconda media alla seconda superiore) sarà a Novella, in Trentino, mentre il clan (i giovani dalla terza superiore in su) farà un campo sulle Dolomiti».
Vivissimo il legame con la parrocchia: il 70 per cento dei nuovi lupetti, ogni anno, proviene da Cristo Re, mentre i restanti, per la maggior parte, arrivano dalle confinanti Santa Rita e San Paolo. «Noi scout – continua Martini – siamo “un’associazione di frontiera” che permette di avvicinare molte persone non particolarmente legate alla vita ecclesiale e alla vita di fede».
Il caporeparto Giorgio Simonetto, 26 anni, concorda: «La spiritualità scout ci permette di vivere Dio in tutto quello che facciamo e in ciò che condividiamo, sempre a contatto con la bellezza della natura e con la possibilità di diventare fratelli davvero con le persone con cui si condivide questa esperienza». Lo stile è quello del servizio: «Ricordo con emozione i momenti forti di servizio a Roma nelle cucine popolari o la Via Crucis organizzata e celebrata tra le Vele a Scampia».
Cristo Re. «Gli scout, come molte altre realtà, per noi sono un dono e una ricchezza»
Non solo i settant’anni del gruppo scout Agesci Padova 6. A Cristo Re, nel 2021, ricorrono anche i novant’anni dalla nascita della parrocchia. Le celebrazioni sono iniziate lo scorso 11 gennaio, con il ricordo della prima messa celebrata a Cristo Re dal primo parroco, don Romeo Silvan. Date le limitazioni del Covid per ora le celebrazioni sono rimaste circoscritte nelle preghiere di ringraziamento durante le messe, ma al termine dell’estate i festeggiamenti del Settembre Sant’Osvaldino – riconfermato dopo la pandemia – renderanno onore a questa ricorrenza.
«Sarà con noi il vescovo Claudio – annuncia il parroco don Gianluca Santini – in noi tutti c’è la voglia di andare avanti a piccoli passi man mano che le attività potranno riprendere nella normalità. Un po’ alla volta ripartono i gruppi e le associazioni. Il cinema Rex ha riaperto i battenti. La carità non si è mai fermata». Prosegue anche il lavoro di restauro delle preziose vetrate artistiche presenti in chiesa, che viene presentato alla comunità questa domenica alle 21 al Rex.
Sono mesi di lenta ripartenza, nei quali ringraziare il Signore anche per la presenza degli scout: «Per noi sono un dono e una ricchezza, una realtà preziosa che si affianca ai cammini dell’iniziazione cristiana e dell’Azione cattolica. La partecipazione degli scout alla messa della domenica mattina, al termine o all’inizio della loro attività, è per noi un punto fisso».
Valori attuali
Cristina Benetazzo, 30 anni, tra i capigruppo del gruppo scout Agesci Padova 6 di Cristo Re, spiega perché lo scoutismo sia ancora di strettissima attualità: «Ci sono punti di forza validi per ogni era: dalla vicinanza alla natura all’apprendimento di attività manuali, fino alla possibilità di inserirsi in una comunità nella quale condividere legami e valori». Valori centrali: «L’ecologia è oggi sempre più attuale, ma temi come il servizio e il prendersi cura della parrocchia, con uno sguardo attento verso ciò che ci circonda, restano sempre di primissimo piano». Lucia Rodighiero, 20 anni, aiuto capo reparto, dopo tanti anni da “educata” da pochi mesi accompagna i ragazzi dai 12 ai 16 anni: «È motivo di gioia il poter esserci per gli altri, senza chiedere nulla in cambio. Essere scout mi ha permesso di crescere, confrontandomi con i miei pari e imparando tantissime cose in esperienze forti. Mi sento piccola di fronte a una storia così grande, ma so di poterci scrivere dentro anche un pezzettino del mio impegno».