Un nuovo stile di vita per salvare il creato. L’impatto dell’uomo sul clima e sull’intero ecosistema è sempre più evidente
Le sfide sono molte e certamente gli obiettivi politici potranno favorire programmi e strategie. Però molto dipende dalla responsabilità di imprese e cittadini.
L’estate è sempre più cocente in questi ultimi anni. L’impatto dell’uomo sul clima e sull’intero ecosistema è sempre più evidente. Siamo pronti a reclamare, a lamentarci, a invocare un nuovo modello economico di sviluppo, siamo molto meno disponibili a cambiare i nostri comportamenti e i nostri stili di vita.
Lo scenario in Italia non è dei migliori. I meteorologi avvertono che la portata dei grandi fiumi come il Po e l’Arno diminuirà del 30% ad esempio. Ma il fenomeno è globale. Il Mar Mediterraneo sulle coste di Istanbul è aggredito da una mucillagine marina con gravi danni alla vita marina, oltre che al turismo. La causa è l’inquinamento dovuto agli scarichi industriali. Una flotta di navi cerca di setacciare le acque in una lotta improba. Dall’altra parte del globo, in Canada, le temperature hanno sfiorato i 50 gradi causando la morte di centinaia di persone.
Per invertire la rotta c’è bisogno di interventi strutturali e condivisi da tutti gli attori protagonisti, perché riguardano tutta l’umanità. Nel Global Solution Summit di Berlino nel quale sono intervenuti i rappresentanti dei paesi membri del G20 è stato ribadito l’impegno a limitare il surriscaldamento globale per raggiungere le emissioni nette pari a 0 nel 2050 e contemporaneamente accelerare la riduzione graduale delle emissioni dovute al carbone. Per intraprendere la strada della transizione verso il modello della green economy l’Unione Europea e l’Italia puntano sugli investimenti di Next generation Ue.
Le sfide sono molte e certamente gli obiettivi politici potranno favorire programmi e strategie. Però molto dipende dalla responsabilità di imprese e cittadini. Lo stile di vita di ognuno di noi diventa fondamentale perché attraverso le nostre scelte di consumo e di sobrietà riusciamo a indirizzare anche le azioni delle aziende. Come ha affermato papa Francesco nella Laudato si’: “Un cambiamento negli stili di vita potrebbe arrivare ad esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale. È ciò che accade quando i movimenti dei consumatori riescono a far sì che si smetta di acquistare certi prodotti e così diventano efficaci per modificare il comportamento delle imprese, forzandole a considerare l’impatto ambientale e i modelli di produzione” (LS 206).
Sono comportamenti efficaci tanto che alcune aziende adottano campagne di comunicazione per avvicinare il proprio marchio alle tematiche ecologiche senza che però le parole siano suffragate dai dati reali. Applicano la tecnica di “greenwashing” danneggiando l’ecosistema, le imprese che agiscono in modo corretto e truffando il consumatore. La sensibilità ambientale deve essere, allora, accompagnata da una consapevolezza critica per non cadere in possibili inganni.