Un nuovo regolamento penitenziario: le proposte di Antigone
A oltre 20 anni dall'approvazione del regolamento attuale, Antigone ne propone la riforma. Previsti, tra l’altro, più contatti telefonici e visivi, maggiore uso delle tecnologie, riduzione dell'isolamento, prevenzione degli abusi. Gonnella: “Il Governo approvi nuove regole che modernizzino la vita carceraria”
A oltre 20 anni dall'approvazione del regolamento penitenziario in vigore (20 settembre 2000) Antigone ne propone la riforma. Lo spiega in una nota il presidente Patrizio Gonnella. "È arrivato il momento che il Governo approvi nuove regole che modernizzino la vita carceraria. - sottolinea - Antigone a tal fine ha elaborato e proposto un nuovo regolamento penitenziario che prevede più possibilità di contatti telefonici e visivi, un maggiore uso delle tecnologie, un sistema disciplinare orientato al rispetto della dignità della persona, una riduzione dell'uso dell'isolamento, forme di prevenzione degli abusi, sorveglianza dinamica e molto altro".
Il documento è stato inviato al residente del Consiglio Mario Draghi, alla ministra della Giustizia Marta Cartabia e ai arlamentari della Commissione giustizia di Camera e Senato.
"Con competenza e lungimiranza, quel regolamento proponeva un’idea di detenzione fondata sul rispetto della dignità della persona e sul progressivo riavvicinamento alla società esterna - prosegue Gonnella - Una parte delle norme ha sicuramente contribuito ad elevare gli standard di detenzione nel nostro Paese; un’altra parte però necessita una rivisitazione alla luce dei tanti cambiamenti normativi sociali, culturali, legislativi, tecnologici intervenuti negli ultimi due decenni; infine una terza parte (quella che prevedeva interventi di tipo strutturale) richiede ancora piena attuazione".
"Un nuovo regolamento, efficace e in linea con l'attualità dei tempi, significa garantire tanti diritti alle persone detenute: dal diritto alla salute, al diritto ai contatti con i propri affetti, ai diritti delle minoranze in carcere (stranieri, donne), ai diritti lavorativi, educativi, religiosi", conclude il presidente di Antigone.