Ucraina, protezione temporanea: lettera del Tavolo asilo
Trentadue organizzazioni scrivono a Draghi, Lamorgese e Orlando: osservazioni e proposte che riguardano l’attivazione della direttiva europea. Tra le richieste il coinvolgimento del Tavolo nella definizione degli strumenti operativi e legislativi che definiranno le modalità di gestione dell’accoglienza
L’accoglienza degli sfollati dall’Ucraina in Italia è al centro di una lettera aperta che trentadue organizzazioni nazionali del Tavolo Asilo e immigrazione hanno inviato al presidente del consiglio Mario Draghi, alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Orlando. Nel testo osservazioni e proposte che riguardano l’attivazione della Direttiva 2001/55/CE sulla protezione temporanea a favore delle persone in fuga dal paese.
In particolare le organizzazione chiedono al governo italiano:
Il riconoscimento della protezione temporanea anche alle persone che sono fuggite dall’Ucraina nelle settimane precedenti il 24 febbraio 2022 o che comunque in tale data già si trovavano nel territorio dell’Unione (per vacanza, lavoro, studio o altri motivi) e che, a causa del conflitto armato, non possono ritornare in Ucraina.
Procedure semplificate per la verifica della cittadinanza ucraina dei richiedenti, del godimento della protezione internazionale in Ucraina, nonché del legame famigliare o parentale dei familiari, dal momento che il conflitto in atto può impedire alle persone di dimostrare il possesso di tali requisiti in via documentale.
Un differimento del termine per l’esame delle domande di riconoscimento della protezione internazionale prevedendo che il richiedente possa intanto beneficiare comunque del regime di protezione temporanea.
Modalità semplificate e veloci per consentire un allontanamento temporaneo dal territorio nazionale dei beneficiari di protezione temporanea, nonché dei cittadini/e ucraini/e presenti in Italia ancora in attesa della definizione della procedura di emersione.
Riconoscimento della protezione temporanea anche a cittadini di paesi terzi che soggiornavano in Ucraina e che non possono ritornare in condizioni sicure nel proprio paese di origine.
Ampliamento del sistema di accoglienza e integrazione, in particolare il sistema SAI, anche sostenendo concretamente le forme di “accoglienza esterna” (per esempio in famiglia) nell’ambito del sistema pubblico.
Coinvolgimento delle associazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione nella definizione degli strumenti operativi e legislativi che definiranno le modalità di gestione dell’accoglienza nel nostro Paese.