Ucraina, a Milano quasi 13.000 profughi. Gli aiuti per chi ospita
Il prefetto vicario all'inaugurazione del nuovo hub "Help Ucraine", realizzato da Fondazione Avsi in collaborazione con Unicredit: "Servono le giuste informazioni alle famiglie". Parte l'orientamento professionale per i profughi
"Attualmente sono presenti sul territorio metropolitano di Milano quasi 13mila profughi ucraini, di cui 800 sono sistemati nei centri di accoglienza governativa e in quelli gestiti dai Comuni, entrambi con fondi del ministero dell'Interno. Ma la gran parte di queste persone sono in una rete parentale e amicale". Così Natalino Domenico Manno, prefetto vicario di Milano, durante l'inaugurazione del nuovo hub 'Help Ucraine' per l'accoglienza e l'orientamento dei profughi ucraini, realizzato da Fondazione Avsi in collaborazione con Unicredit, questa mattina a Milano.
Per questi motivi, sostiene Manno, "è importante sostenere le famiglie che hanno accolto queste persone. Proprio in questi giorni la Protezione civile, che ci ha coinvolto direttamente, ha attivato un sistema di erogazione di contributo pari a 300 euro per chi ha presentato richiesta di protezione temporanea, a cui si aggiungono 150 euro per ogni figlio. Noi abbiamo sensibilizzato tutti i Comuni a fornire le giuste informazioni ai soggetti presenti nella rete amicale. Il contributo statale viene erogato poi attraverso Poste italiane".
Parte l'orientamento professionale per i profughi
"In queste settimane abbiamo lavorato con Afol e Città Metropolitana. Un gruppo di lavoro in cui ci sono anche associazioni del terzo settore, per creare un ulteriore hub che avrà il compito di creare corsi di formazione e offrire servizi di orientamento professionale. C'è stata in questo senso grande disponibilità anche da parte delle imprese". Così Natalino Domenico Manno, prefetto vicario di Milano, annuncia la prossima apertura di un ulteriore centro di assistenza professionale per i profughi ucraini.
"Noi come prefettura- spiega Manno- ci siamo attivati subito, abbiamo creato una cabina di regia, un raccordo con tutte le istituzioni, la Regione per garantire l'assistenza sanitaria, con l'attivazione di hotspot su tutto il territorio e la creazione di strutture ex novo per fornire la giusta accoglienza".
Secondo il prefetto vicario "la risposta è stata eccezionale. Per la prima volta, forse un unicum sul territorio nazionale, siamo riusciti a coinvolgere i comuni e sono stati sottoscritti 13 accordi di collaborazione internazionale che hanno visto il coinvolgimento di oltre 50 comuni per reperire strutture e individuare posti da destinare all'accoglienza. Oltre ovviamente ai centri governativi gestiti dalla Prefettura".