Toscana, raddoppia il senso di solitudine delle persone
Indagine Sociometrica per Cesvot. Dopo la pandemia, il 90,5% dei toscani pensa che sia aumentata la diffidenza fra le persone. Il 93,8% dei genitori denuncia conseguenze psicologiche sui loro figli
L’indagine realizzata da Sociometrica per il Cesvot ci restituisce un quadro sociale complicato, deformato da processi di crescita della solitudine e della frammentazione sociale in Toscana. Si conferma il valore e l’autorevolezza riconosciute al volontariato dai cittadini toscani. La sua notorietà, seppur lievemente ridotta rispetto ai due anni precedenti, è molto alta: il 93,7% della popolazione lo conosce o ne ha un’idea generale. Rispetto all’anno scorso aumenta il numero di persone che dichiara di aver fatto volontariato e passa dal 16% del 2021 al 29,3% di quest’anno ma diminuiscono coloro che si dichiarano disponibili a fare volontariato. Sono questi alcuni degli aspetti più interessanti che emergono dalla ricerca “Opinione pubblica e volontariato in Toscana.”, condotta da Sociometrica per conto di Cesvot - Centro Servizi Volontariato Toscana.
Il 90,5% dei toscani pensa che sia aumentata la diffidenza fra le persone. Lo dicono più le donne che gli uomini (57,7% contro 32,5%), più coloro che hanno una laurea che coloro che hanno licenza elementare. Solo il 9% delle persone ritiene che la solidarietà sia cresciuta, il 60,2% è convinto del contrario. Il 75,8% della popolazione ritiene che ci sia minore attenzione verso gli altri e, ancora una volta, lo dicono più le donne che gli uomini (34,5% contro il 23%). A credere nella solidarietà sono più le persone anziane e le persone con più basso livello di istruzione. La mentalità collettiva dei toscani sembra essere cambiata anche in relazione alla diminuzione della tolleranza rispetto alle opinioni non condivise: l’87,4% crede che si sia ridotta.
La caduta verticale delle relazioni sociali ha generato una percezione diffusa di distacco dagli altri aumentando la quota di popolazione che dichiara maggior nervosismo e maggiori livelli di stress (il 46,7%). Le donne e i ragazzi sotto i 24 anni sono fra coloro che sembrano essere stati più colpiti dal “distanziamento sociale” imposto dalla pandemia. Ma cosa è accaduto nelle fasce più deboli della popolazione? Il 58,2% dei genitori sostiene che i loro figli minori siano stati colpiti pesantemente dal punto di vista psicologico; un altro 35,6% sostiene comunque che l’impatto della pandemia sui bambini ci sia stato, anche se non pesante. Si tratta dunque del 93,8% dei genitori che denunciano conseguenze psicologiche sui loro figli.
L’altra categoria sociale sulla quale l’impatto degli ultimi due anni è stato molto significativo è quella degli over 70. Il 93,8% degli intervistati si dichiara colpito con varia intensità; la metà di loro ha rinunciato anche a prestazioni sanitarie di qualche tipo.
Veniamo poi alle persone con disabilità e alle loro famiglie: il 65,8% delle famiglie denuncia problemi importanti. A queste va aggiunto il 26,4% che dichiara disagi anche se relativi. Il quadro che ne emerge è grave: tutte e tre le categorie di soggetti deboli individuate dall’indagine hanno sofferto e soffrono di disagi molto importanti.
Nel 2021 il 36,9% della popolazione della Toscana avvertiva una crescita generalizzata della solitudine, quest’anno siamo arrivati al 64,1%, una crescita di quasi il doppio in un anno. La maggiore denuncia della solitudine avviene fra le donne (70,5%). La disponibilità, anche occasionale, a fare volontariato cala dall’ 82,6% del 2020 al 72,9% del 2022. Da notare che diminuiscono coloro che lo farebbero certamente dal 32% del 2021 al 26,8% del 2022; che aumenta il numero di chi si dichiara disponibile a fare volontariato soltanto occasionalmente, dal 42,7% del 2021 al 46,1% del 2022; che aumentano coloro che dichiarano che non farebbero mai volontariato, dal 6,9% del 2021 al 12% del 2022. La provincia dove è maggiore la propensione a fare volontariato è Firenze, lo farebbe certamente il 35,9% della popolazione.
Nonostante le difficoltà dei due anni di pandemia e di fronte ad uno sgretolamento della solidarietà il giudizio della popolazione toscana sul volontariato e sulla sua funzione è in crescita: il 76,3% della popolazione ritiene che il volontariato sia fondamentale (era il 73,8% nel 2021). Anche l’ammirazione nei confronti dei volontari passa dal 79,9 del 2021 all’ 83,2% di oggi