“The Crown” e l’addio a Lady D“. The Crown” e l’addio a Lady D
Su Netflix dal 16 novembre “The Crown 6”, serie firmata da Peter Morgan. Al centro la scomparsa di Lady Diana e il grande cordoglio pubblico e mediatico che ha fatto storia
“Candle in the Wind”. “Goodbye England’s Rose” è la prima strofa del celebre brano firmato da Elton John nel 1997 per la scomparsa di Lady Diana. Il cantautore britannico suonava la canzone – inizialmente composta nel 1973 per Marilyn Monroe e poi riscritta per la Principessa del Galles – al funerale di Lady D. il 6 settembre 1997, evento passato alla storia non solo come un dramma privato, della casa reale Windsor e della famiglia Spencer, o di un’interna Nazione, ma come uno dei grandi “media event” (Cfr. D. Dayan, E. Katz) raccontati dal piccolo schermo. Anche il cinema si è confrontato in più di un’occasione con tale drammatica pagina: si ricorda in particolare “The Queen” (2006) di Stephen Frears, dove si sceglieva come prospettiva quella di Elisabetta II, approfondendo i giorni tra la notizia della morte di Lady D. e l’intervento pubblico della sovrana. A interpretare la regina era Helen Mirren, incoronata con l’Oscar. Da quando è iniziata poi la serie “The Crown” nel 2006 su Netflix, con il racconto del regno di Elisabetta II lungo sette decenni, si è generata una certa attesa riguardo a come sarebbe stato gestito il congedo da Lady D. Ora Netflix ha rilasciato la prima parte “The Crown 6”, l’ultima stagione: sono gli episodi dedicati proprio alla “Principessa del popolo”.
Estate 1997. Lady Diana ormai lontana dal principe Carlo si ritaglia una vacanza con i figli William e Harry a Saint-Tropez, nella villa dell’imprenditore Mohamed Al-Fayed. Lì conosce suo figlio Dodi. I due vivranno una nascente intesa tallonati da plotoni di fotografi…
Pros&Cons. “The Crown” è una vera perla nella library di Netflix. La serie britannica, firmata dalla penna geniale di Peter Morgan, è un unicum nel panorama televisivo del nuovo millennio, capace di unire la solidità di un racconto storico con il trasporto di un efficace e avvincente thriller politico-sentimentale. I primi quattro episodi di “The Crown 6” – il gran finale sarà il 14.12 – sono dedicati alla storia e alla figura di lady Diana, alla sua tragica scomparsa la notte del 31 agosto 1997. Ancora una volta Peter Morgan fa centro, firmando un racconto di altissimo livello, muovendosi con passo sicuro, solido ed elegante. La serie può contare inoltre su una raffinatezza visiva, dalla fotografia alla messa in scena, come pure sulle musiche puntuali di Martin Phipps. Punto di forza restano di certo le interpretazioni. Occhi puntati dunque su Elizabeth Debicki: è ancor più brava, accurata, nel tratteggiare la principessa di Galles, con maggiore controllo delle sfumature emotive. L’altro protagonista è il principe Carlo (un sempre bravo Dominic West), che nonostante venga assalito dal dolore per la morte dell’ex moglie riesce a fronteggiare la reticenza della corona, della madre Elisabetta, nel farle approvare un funerale pubblico. E in questo Morgan marca una differenza rispetto alla traiettoria del film “The Queen”, dove un ruolo significativo veniva giocato dal primo ministro Tony Blair. In attesa del finale di “The Crown 6”, possiamo affermare che la partenza è di certo valida, ottima. Consigliabile, problematica, per dibattiti.